ROMA – La compagnia “L’ombelicolo” propone, presso il teatro Lo Spazio di Roma, un interessante spettacoloscritto e diretto da Frediano Properzi e da Michela Francescangeli.
Lo spettatore è invitato ad entrare in uno spazio scenico che è sezionato dalle quinte fino a formare un percorso. Addentrandosi nella scenografia si incontrano i diversi attori, ciascuno dei quali recita un appassionato monologo.
Conosciamo dunque una serie di personaggi animati da un grande ardore, segnati in maniera indelebile da profondi drammi esistenziali, eppur ancora vivi e vitali. Entriamo in contatto con un uomo cresciuto in un orfanotrofio lontano dal calore umano, con una donna vittima di ripetute violenze, con una ragazza che ha spostato sul peso corporeo ogni investimento affettivo, con un cantautore alla ricerca della parola giusta, con uno scrittore in attesa dell’ ispirazione illuminante… e via discorrendo. La lista è lunga, non si fa in tempo una sola sera ad assaporare ogni storia. Lo spettatore ha un ruolo attivo: si muove, va incontro ai diversi personaggi, dà loro vita. Come un novello Dante, raccoglie testimonianze sofferte in un cammino fra i gironi infernali dell’esistenza. Nei racconti accorati “vuoto” è una parola ricorrente. Un vuoto che talvolta appare particolarmente buio e profondo, un buco nero che pare aver divorato ogni possibilità di rapporto reale e costruttivo con la realtà esterna. L’atmosfera cupa, sospesa, favorisce inizialmente questa interpretazione tetra e parziale del testo. Luci tenui illuminano anime chiuse in prigioni invisibili che tuttavia alla fine trovano la forza d’uscire dal proprio guscio per trovare la redenzione finale in una comunione liberatoria di corpi e voci. Durante lo spettacolo, la vicinanza fisica con gli attori determina un particolare tipo di coinvolgimento, che varia anche in base alla specifica sensibilità di ciascuno. Alcune storie, lontane dalla propria esperienza, lasciano indifferenti, altre si rivivono attraverso brividi sulla pelle. Si vorrebbe dialogare con questi uomini, conoscere di più delle loro esperienze. Il testo di Frediano Properzi e Michela Francescangeli incuriosisce e stimola. Forse si poteva osare di più, rendere il tratto più intenso, incidere, urlare quanto è sussurrato. Le riflessioni personali che nascono dalla visione dello spettacolo possono essere le più disparate. Sono doni che quest’ opera in particolare ed il teatro più in generale ci fanno sempre. Da parte nostra abbiamo pensato che ogni ossessione cresce in maniera tumorale a partire da una passione ed ogni passione contiene una componente ossessiva. Eppure, sembra suggerire l’opera, è camminando lungo questo labile confine fra passione e ossessione che la vita diviene intensa e si trasforma in una storia degna d’essere vissuta, raccontata ed ascoltata. Al teatro Lo Spazio, fino al 3 maggio.
Uno spettacolo di: Frediano Properzi e Michela Francescangeli
Con: Agnese Galeffi, Arianna Barberi, Cristiano Gneo, Daniele Da Corsi, Giorgia Coppi, Luca Masi, Marco De Bella, Martina Massa, Michela Prinzivalli, Tonino Sechi De Murtas, Pierluigi Licenziato
In scena al Teatro Lo Spazio, via Locri 42, 44 – Roma
Date: dal 21 aprile al 3 maggio
Orari: Da Martedì a Venerdì alle ore 21:00, Domenica ore 18:00
Info e prenotazioni: 0677076486 -0677204149