Stanley Kubrick. Risolto da Ulivieri il giallo del copione-patacca

ROMA – Alla Biblioteca “Luigi Chiarini” del Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma è conservata una sceneggiatura, scritta in italiano, intitolata Le Ultime Cento Ore e firmata Stanley Kubrick.

Si tratta di una copia legale di un dattiloscritto d’epoca di 214 pagine gialline, sulla cui copertina, ormai consunta, un timbro assai sbiadito reca la data del 24 giugno 1964.  Stranamente, di questo copione non si è trovata traccia in nessuna monografia, filmografia, studio su Stanley Kubrick.  Neppure il traduttore e l’addetto stampa italiani di Kubrick ne avevano mai saputo nulla. Il primo a sollevare dubbi sulla sua autenticità fu Tullio Kezich che, nel 1999, fece approdare il caso sulla stampa nazionale, definendo tale mistero il “giallo Kubrick“.  Il fatto fu poi accantonato e dimenticato. Se “Le ultime cento ore” fossero opera di Kubrick oppure una “patacca”, restava un enigma.

Fino al giorno in cui è entrato in scena Filippo Ulivieri, curatore dell’Archivio Kubrick, principale risorsa online sul cinema di Stanley Kubrick e autore della biografia di Emilio d’Alessandro, assistente personale del regista, dal titolo “Stanley Kubrick e me”, pubblicata nel 2012 da Il Saggiatore. Ulivieri, studioso e appassionato di Kubrick, non ha voluto accantonare la questione e ha svolto su “Le ultime cento ore” indagini da detective. Gli siamo grati perché tutti vorremmo sapere fino a che punto un maestro può scrivere una sceneggiatura pessima. “Le ultime cento ore” raccontano di paracadutisti tedeschi di stanza in Lombardia negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, in missione suicida per un colonnello che si ostina a credere nella vittoria del terzo Reich, e che, vicino a Piacenza, li spinge a far saltare un ponte sul Po per fermare gli americani. 

Grazie a rocambolesche indagini Filippo Ulivieri riesce a scoprire l’esistenza di una sceneggiatura perduta dal titolo “The german lieutenent”, scritta da Stanley Kubrick con Richard Adams, un ex paracadutista appassionato di cinema.  Appura che “The german lieutenent” aveva non poche analogie con “Le ultime cento ore” conservate a Roma. Trova anche una pubblicità sulle pagine di Variety, datata 8 maggio 1963, che indica “Le ultime cento ore”, firmato Richard Adams, in preparazione per la casa di produzione CCC Films Berlin.  E finalmente al nostro segugio arriva la risposta dell’Archivio Centrale di Stato italiano che scrive: Abbiamo esaminato il fascicolo CF 4587 relativo al film “Le ultime cento ore” dal quale si ricavano le seguenti informazioni: il 24 giugno 1964 la società di produzione Jolly film S.r.l. presentò al Ministero una istanza per il riconoscimento della co-produzione italo-spagnola-tedesca di un film dal titolo provvisorio “Le ultime cento ore”.  Il film era basato sull’opera originale di Richard Adams e sulla sceneggiatura di Christin Longolius e Pedro de Juan. In seguito da James B. Harris – con il quale Kubrick aveva fondato l’Harris-Kubrick Pictures – Filippo Ulivieri ottiene la successiva conferma che “The German Lieutenent” e “Le ultime cento ore” sono titoli diversi per la stessa sceneggiatura, stesa in prima battuta dal maestro e Richard Adams. 

Stanley Kubrick, ovviamente, non ha preso mai in considerazione la sceneggiatura incriminata, saranno stati gli altri, caso mai, a usare il suo nome per dargli più valore. E in fondo, in qualche modo, il copione-patacca è riuscito a passare alle cronache. Per chi volesse saperne di più, Filippo Ulivieri ha messo online, in dettaglio, tutte le sue ricerche sul caso.

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