Intrighi e gelosie in scena al teatro Quirino: “Otto donne e mistero” incanta il pubblico

Una villa incantevole in montagna, il camino acceso, i regali sotto l’albero, la neve che imbianca i pini: un Natale apparentemente magico. 

Ad alimentare lo spirito natalizio non manca proprio nulla: la famiglia riunita per le feste, persino la primogenita tornata apposta dal college inglese. Un quadretto perfetto se non fosse per l’assenza del capofamiglia Marcel, unico uomo tra otto donne – quattro generazioni in rosa – che si fa negare per tutta la mattinata, sino alla terribile scoperta da parte della domestica Louise: il signore è stato ucciso a coltellate. Ed è questa l’ambientazione di “Otto donne e un mistero”: commedia noir di Robert Thomas, per la regia di Guglielmo Ferro, in scena al teatro Quirino di Roma sino al 14 aprile. 

Un cast d’eccezione che mette in scena un ingranaggio perfetto, che spinge lo spettatore a dubitare di tutte loro, che per i motivi più disparati avrebbero avuto da guadagnarci a togliere di mezzo il capofamiglia. La moglie tradita – una convincente Anna Galiena – una borghese annoiata dalla vita provinciale, che alla morte del marito avrebbe ereditato tutto. Sua sorella Augustine, una zitella inacidita – interpretata da una sensazionale Debora Caprioglio – segretamente innamorata di Marcel, che in preda alla gelosia lo avrebbe potuto far fuori. 

La sorella Pierette – un’affascinante Caterina Murino – spogliarellista in declino, a caccia di soldi e protezione. La figlia maggiore, annoverata nella nuova versione del testamento perché incinta. La suocera – un’avvincente Paola Gassman – preoccupata solo di conservare i suoi preziosi titoli, invece di offrirli al genero Marcel in difficoltà economiche, che glieli aveva chiesti. La domestica 25enne, un’arrampicatrice sociale con mire patrimoniali, assunta dal signore al fine di sollazzarlo. E infine, la governante, la signora Chanel, che per il suo amore proibito, sarebbe disposta a tutto. Tutte palesemente o segretamente pronte a farlo fuori per i soldi. Tutte tranne una: la figlia minore Catherine, sinceramente legata al padre e pronta a tutto, pur di aprirgli gli occhi.

Un ritmo serrato, non privo di colpi di scena, sino al climax finale, che riecheggia lo stile di Hitchcock, con la realtà che si fa beffe della finzione. Un progetto ben congegnato, malgrado la difficoltà evidente di coordinare otto attrici affermate, con la propria specifica individualità e talento. 

“Un progetto lodevole e impegnativo” – conferma l’attrice Deborah Caprioglio, che in soli due mesi è riuscita a dare vita a un personaggio esilarante agli occhi del pubblico, senza rinunciare alla sua complessità. 

Immancabile è questa pièce, che niente ha da invidiare al suo omonimo cinematografico diretto da Ozon, assicurando divertimento e suspense sino all’ultimo respiro. 

Sino al 14 aprile al Teatro Quirino di Roma

Otto donne e un mistero 

di Robert Thomas

per la regia di Guglielmo Ferro

traduzione a cura di Anna Galiena

adattamento Micaela Miano 

con Anna Galiena, Antonella Piccolo, Claudia Campagnola, Giulia Fiume, Mariachiara Di Mitri, Caterina Murino, Paola Gassmann e Deborah Caprioglio

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