ROMA – “Il racconto d’inverno”, in scena al Globe Theatre fino al 28 agosto, non è certo la più conosciuta delle opere di Shakespeare.
L’adattamento del regista Valentino Villa, – che si inserisce nell’ambito della collaborazione ormai consolidata tra il Globe Theatre e l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” – immette subito lo spettatore in un’atmosfera idilliaca. Il cinguettio degli uccelli accompagna l’inizio del primo atto, che si apre nel giardino di Leonte, re di Sicilia. Mentre il re cura le sue piante, la regina Ermione, incinta, scherza allegramente con il loro primogenito, un bambino di circa dieci anni.
La perfetta serenità domestica, della quale lo spettatore ha avuto solo un assaggio, è destinata però a sparire rapidamente. Leonte, in preda a un delirio di gelosia, si convince che Polissene, suo ospite e re di Boemia, sia il padre naturale del figlio che Ermione porta in grembo.
La sua furia lo induce ad accusare la moglie di adulterio e ad imprigionarla, negandole la possibilità di vedere il figlio, per poi strapparle anche la secondogenita appena nata. Antigono, un barone di Sicilia, troppo ossequioso per contrastare il sovrano, asseconda Leonte nella sua follia e accetta di portare la neonata in Boemia, dove la abbandona alla sua sorte. Gli attori dell’Accademia sono giovani, ma molto promettenti. Le scene sono pulite, i movimenti netti. La scelta della regia prevede che lo spazio teatrale venga utilizzato in toto, così gli attori si muovono tra palco e platea, presenti in mezzo al pubblico del parterre. Il secondo atto segna un cambio di passo nella scena. Alla fine del primo atto avevamo lasciato Leonte a dolersi, rinsavito, delle scelte scellerate che hanno portato alla rovina della sua famiglia.
All’inizio del secondo atto l’atmosfera è diversa, lo si nota nei costumi sgargianti e nella scelta scenografica di posizionare palle da disco a terra – un elemento che dà un sapore anni ’70 alla festa di paese su cui si apre il secondo atto. La vena comica è affidata da qui in poi al truffatore Autolico, senza il quale sarebbe difficile poter definire l’opera una tragicommedia. Effettivamente, per il suo svolgimento e anche con lo scioglimento della vicenda, “Il racconto d’inverno” continua a non potersi definire una commedia, bensì una tragedia a lieto fine.
Dal 19 al 28 agosto ore 21.00 (dal mercoledì alla domenica)
RACCONTO D’INVERNO
Regia di Valentino Villa
Coproduzione Politeama s.r.l. – Teatro di Roma
e Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”
Interpreti
(In ordine alfabetico)
Leonte EROS PASCALE
Ermione ANNA BISCIARI
Mamilio DANIELE DI PIETRO
Pèrdita VANDA COLECCHIA
Camillo VINCENZO GRASSI
Antigono/Pastore MARCO SELVATICO
Cleomene/Edorca GIULIA SESSICH
Dione/Mopsa DORIANA COSTANZO
Paulina ILARIA MARTINELLI
Polissene MARCO FANIZZI
Florizel LORENZO CIAMBRELLI
Autolico ALESSIO DEL MASTRO
Contadino FEDERICO FIOCCHETTI
Nobile DOMENICO PINCERNO
Scene
FRANCESCO GHISU
Costumi
MARIA SABATO
Movimenti
MARCO ANGELILLI
Assistenti alla Regia
ANDREA LUCCHETTA, LUIGI SIRACUSA
Assistente costumista
DARIA LATINI
Sound Designer
FEDERICO MEZZANA
Parrucchiera
ANNA FONTANA