ROMA – Fino al 9 ottobre è in scena al Teatro Quirino la Fedra di Seneca, per la regia di Elena Sofia Ricci. La tragedia di Seneca si svolge ad Atene, ma ciò che lo spettatore vede sul palco è una scenografia che appare sospesa nel tempo.
È uno sfasciacarrozze a fare da sfondo alla storia di Fedra, interpretata da Valentina Banci. L’amore incestuoso per Ippolito (Gabriele Anagni), figlio del marito Teseo (Sergio Basile) consuma Fedra come una febbre.
La donna è qui il simbolo di una concezione filosofica epicurea, incentrata sui piaceri della vita e contrapposta alla visione della corrente filosofica degli stoici – alla quale Seneca apparteneva, – che deprecava le umane passioni. Nella concezione senecana l’amore non è dunque un sentimento che eleva l’essere umano, bensì una passione che lo corrompe.
Quest’idea è ben visibile nella tragedia, dove ad incarnare la virtù troviamo Ippolito – in contrapposizione a Fedra – che vive come un asceta, rifuggendo il contatto umano. Il testo classico si invera in corpi e voci attuali, in un’ambientazione che sottolinea – più che la fisicità dei personaggi – le rovine in cui sono immersi. Ad assistere alle disgrazie dei personaggi c’è il coro. Il coro, che nell’antichità rappresentava gli ateniesi, sembra dare voce all’umanità intera, che striscia in mezzo agli stracci e – mentre cammina tra le lamiere – commenta le vicende dei personaggi con impietosa sincerità.
4.9 ottobre
Fondazione Teatro della Toscana – Best Live
presentano
FEDRA
di Seneca
con
VALENTINA BANCI
SERGIO BASILE
FRANCESCA MAZZA
GABRIELE ANAGNI
ILARIA GENATIEMPO
QUIRINO CONTEMPORANEO
con
ELISABETTA AROSIO ALBERTO PENNA VALENTINA MARTONE
AURORA CIMINO DAFNE RUBINI
traduzione Alfonso Traina
scene e costumi Andrea Taddei
musiche Stefano Mainetti
ligth designer Stefano Limone
regia ELENA SOFIA RICCI