ROMA – Il mitico Fantozzi, il ragionier Ugo, umiliato, offeso e servile, l’impiegato frustrato, a bordo della sua bianchina, perseguitato dalla nuvola di pioggia, i suoi familiari mostruosi, la moglie, la Signora Pina, la scimmiesca figlia Mariangela tornano al Cinema.
Questa straordinaria tragica, maschera parte del nostro patrimonio culturale, torna dopo ben 40 anni, nella versione restaurata di due dei suoi primi film Fantozzi (1975) e il Secondo tragico Fantozzi. Film che sono stati anticipatori delle tematiche di mobbing e critici acuti della classe dirigente. Dietro “lo charlot italiano” c’è l’attore genovese Paolo Villaggio, oggi al Festival del Cinema di Roma con la Signorina Silvani (Anna Mazzamauro) il sogno d amore irraggiungibile. Entrambi rispondono con la verve e l’ironia che li contraddistingue.
Tornano nella versione restaurata due dei suoi primi film della saga Fantozzi (1975) e il Secondo tragico Fantozzi come vi sentite?
Paolo Villaggio: Il ritorno dopo 50 anni in sala è un evento molto gratificante e poi non è successo ad altri grandi del passato, Totò, Sordi, li vediamo ma in televisione. Sono felice perché tornando in sala, ho riconquistato sia il pubblico degli attuali cinquantenni e poi mi sono ricostruito una fama di comico, ora sono amato anche dai bambini dai 5 ai 10 anni. Ricordo che c’erano donne che mi dicevano io non voglio vedere i suoi film perché mi fanno tristezza, preferisco i film d’amore, in seguito invece gli italiani hanno cominciato a dirmi “sa che il suo personaggio sembra un mio cugino lontano”…
Anna Mazzamauro: Stasera a me fa l’effetto “che me so persa in questi anni”. Mi da un senso di eternità, questo restauro, mi sento un cartone animato che non muore mai mi sento Minny, Paperina non ho bisogno di farmi le plastiche e non ho il cruccio delle mie amiche sempre bellissime, sempre giovanissime loro fanno bene sono belle e si rifanno e sono belle, io mi rifaccio brutta un’altra volta …
I film di Fantozzi sono stati una terapia…
Paolo Villaggio: la terapia è stata completa, ci ha curato dalla paura di essere isolati nella nostra incapacità ad essere competitivi, competitivi, gli italiani non lo sono per niente, ad eccezione dei 40 al massimo 120 ricchissimi grandi ladri, categoria alla quale vorrei tanto appartenere, io sono stato un intellettuale di sinistra, sono snob e voglio essere invitato dalla Contessa Serbelloni… nella mia vita ho rubato una sola volta un “boccetto di tabasco” in un supermarket poi non ho mai avuto il coraggio di rubarveramente e sarebbe la mia vera ambizione…
Fantozzi è il simbolo di un’epoca, di un lavoratore oggi come sarebbe?
Paolo Villaggio: Oggi siamo nell’era dei timbratori di cartellini, ho letto che stanno mettendo in carcere proprio in questi giorni i timbratori di cartellini, gli italiani odiano il proprio lavoro, che è noioso ripetitivo, cercano di evitarlo, hanno introdotto delle tattiche speciali come dormire con gli occhi aperti in ufficio, direi che oggi la situazione per l’italiano medio non è migliorata anzi è peggiorata il ceto medio ad es. non vede la possibilità di andare in vacanza e qui sulla costa laziale è una cosa agghiacciante, inoltre penso che tutti vorrebbero essere con Belen, in Florida o nell’india misteriosa…
Anna Mazzamauro: Come può aver amato me se parla di Belen…io penso invece che la vera vacanza per gli italiani si festeggia anche oggi, con il ritorno di questo film, il ritorno di questi cartoni animati che rendono fisse queste immagini di gioia e di scontro con se stessi, perche Fantozzi piace a tutti ma è odiato e amato odiato perché è odiato da quelli che non vorrebbero essere come lui e amato da chi dice io non sono come lui …
Come vi spiegate che il film è un film di culto e simbolo di uno spaccato sociale ancora oggi dopo tanti anni qual è stato il segreto vostro e di Luciano Salce?
Anna Mazzamauro: Innanzitutto la scrittura iniziale ,prima di tutto e poi lo devo riconoscere Villaggio ha dato un colpo al tipo di comicità al quale eravamo abituati comicità più brigantesca e lui è io dico lo Charlot italiano questo omino, che rimane fisso nel tempo e poi la regia, tutto il contesto noi eravamo una sorta di carrozzone professionale, ci incontravamo ogni due anni e eravamo amici sul set, il successo era dovuto a questo, oggi mi intenerisce incontrare Paolo e io incontro Fantozzi e mi dico come ho fatto a non amarlo… cosa mi sono persa.
Tornando al restauro, i grandi del passato non sono stati restaurati …
Paolo Villaggio: Non è stato restaurato Totò, non sono stati restaurati Sordi e Tognazzi. Essere restaurati, è’ come sopravvivere alla propria morte… io comincio ad avere il sospetto di sopravvivere davvero alla mia morte , è meno spaventoso pensare di scomparire…
Anna Mazza Mauro : io invece vorrei chiedere l’ indirizzo di chi ha restaurato perché potrebbero fare qualche cosa anche per me…
Appuntamento questa sera in sala Petrassi all’Auditorium alle 17 e 30 la Festa del Cinema presenta Fantozzi. Nelle sale il 26 27 28 e il 2 3 4 novembre il secondo tragico Fantozzi