In occasione del Giorno della Memoria, il libro più intimo e doloroso di una eccezionale testimone del nostro tempo, sopravvissuta al Male del Novecento.
Scritto all’indomani della morte di Primo Levi, Lettera alla madre è un “dialogo in forma di soliloquio” in cui, accanto a temi cruciali per l’opera di Edith Bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell’Europa Centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della Shoah, l’autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicità e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell’Olocausto avere la responsabilità di esserne testimone.
Il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un’infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un’analisi delle proprie scelte, improntate a un radicale laicismo, e per una interrogazione di sé e del proprio valore testimoniale.
EDITH BRUCK
LETTERA ALLA MADRE
La nave di Teseo Editrice
collana Oceani, pp. 128, 16 euro
Nuova introduzione dell’autrice