“Falcone e Borsellino, storia di amicizia e coraggio”: Fabio Iadeluca presenta un libro per ricordare la vita esemplare dei due magistrati vittime di mafia

Oggi 23 maggio, a trent’anni delle stragi mafiose di Capaci e di via d’Amelio, responsabili prima della morte del giudice Giovanni Falcone e poi di quella del magistrato Paolo Borsellino, si rievoca il ricordo delle loro vite straordinarie.

Tante le iniziative celebrative promosse sul territorio: a Palermo una delegazione di circa mille studenti provenienti da tutta Italia ha partecipato alla commemorazione che è in corso a Palermo presso il Foro Italico Umberto I, dove sono stati esposti i lenzuoli, simboli della lotta alla mafia, decorati dagli studenti di tutta Italia. « L’educazione alla legalità è e deve essere il perno della nostra scuola – afferma il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – In questi anni le ragazze e i ragazzi hanno voluto sapere e partecipare. Quest’anno lo fanno attraverso il simbolo del lenzuolo, che significa coscienza civile ma anche solidarietà e cittadinanza».

39594631-e2d0-4981-94d1-c3b8d53289f0.jpegAll’apertura dell’evento celebrativo palermitano, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha così esordito: «Sono trascorsi trent’anni da quel terribile 23 maggio allorché la storia della nostra Repubblica sembrò fermarsi, come annientata dal dolore e dalla paura. Il silenzio assordante dopo l’inaudito boato rappresenta in maniera efficace il disorientamento che provò il Paese di fronte a quell’agguato senza precedenti. Ma contrariamente a quanto avevano immaginato gli autori del vile attentato, allo smarrimento iniziale seguì l’immediata reazione delle istituzioni democratiche». «Altrettanto significativa fu la risposta della società civile – prosegue – che non accettò di subire in silenzio quella umiliazione e incoraggiò il lavoro degli investigatori contribuendo alla stagione di rinnovamento». Il capo dello Stato ha inoltre ricordato come Falcone e Borsellino abbiano dimostrato che la mafia non è imbattibile e le loro vite esemplari debbano essere da monito affinché prevalga ovunque la causa della giustizia, a servizio della libertà e della democrazia.

Inestimabile è, dunque, il valore della memoria, soprattutto nei confronti dei più giovani, che meritano di conoscere l’apporto straordinario che Falcone e Borsellino hanno dato nella lotta alla mafia, inaugurando un nuovo sistema investigativo. È di questo che tratta “Falcone e Borsellino, storia di amicizia e coraggio”: scritto dal criminologo Fabio Iadeluca nella collana “Curcio young” rivolto ai ragazzi dagli undici anni in su. Il grande pregio di questo libro è di spiegare con un linguaggio semplice e scorrevole i fatti storicamente rilevanti, in maniera schietta e autentica. Presente è anche un’accurata ricostruzione del nuovo corso investigativo introdotto da Giovanni Falcone e dal suo pool, tra cui spiccava il suo amico e magistrato Paolo Borsellino, col quale ha condiviso la stessa tragica fine. A corredo del volume, oltre alle preziose illustrazioni di Filippo Barbacini, la prefazione dell’onorevole Rosy Bindi, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, dove si ribadisce l’importanza di non dimenticare le stragi mafiose che hanno messo fine alla vita di due grandi uomini di giustizia e il dovere morale di proseguire questa lotta. Presente anche uno stralcio del precedente discorso di Mattarella in occasioni della commemorazione delle stragi di Capaci e via d’Amelio che oggi come allora ricorda che «la loro morte è avvenuta perché la mafia li temeva e per ciò che rappresentavano: un emblema legalità, d’intransigenza, di coraggio, di determinazione». Una lettura immancabile per tutti i cittadini del domani, che della tutela della democrazia e della libertà dovranno essere vessillo. 

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