Cambio delle candele, un’operazione di importanza…mondiale

Tra le operazioni di manutenzione di un’automobile, la sostituzione delle candele non è certo la più frequente, ma è una di quelle più importanti.

Non è importante il prezzo, non è importante il tipo di veicolo, ma il mancato cambio di una candela può comportare un imponente aumento di consumi, ma anche esitazioni durante l’inserimento delle marce e anche piccole fuoriuscite di fumo dagli scarichi. E se si pensa che la sostituzione della candela sia un’operazione da poco, basti chiedere alla Ferrari. Nel perfetto e iper-tecnologico mondo della Formula 1, poco meno di sette mesi fa, durante il Gran Premio del Giappone, Sebastian Vettel si è giocato un mondiale proprio a causa di una candela. Un elemento economico, in F1, dal valore di circa 2000 euro, bazzecole se confrontate alle ben più costose componentistiche del motore e del DRS. Se persino la Ferrari e l’intero circus della Formula 1 hanno imparato la lezione, anche chi guida la propria auto quotidianamente deve imparare a conoscere sintomi e a prevenire le conseguenze del deterioramento delle candele. 

Si tratta di una tematica che riguarda centinaia di migliaia di automobilisti che quotidianamente guidano auto a benzina, GPL o a metano. Le candele sono un perno importante per l’accensione dei motori ad accensione comandata – ossia quelli alimentati a benzina e simili -, perché generano la combustione all’interno dei cilindri, mentre sono solo d’ausilio per i motori alimentati a diesel, poiché, essendo ad accensione spontanea, la combustione è avviata da una compressione. Come già anticipato, non si tratta di operazioni che è necessario fare frequentemente, ma molto dipende dal veicolo e da quanto riportato nel libretto informativo, che descrive con precisione il chilometraggio e “l’anzianità” da rispettare per evitare danni sempre più importanti. In realtà, per quel che riguarda le auto più vecchie, il team di EspertoAutoricambi consiglia di cambiare le candele dopo aver percorso un massimo di 20.000 chilometri, mentre per le auto di recente costruzione, tale operazione può avvenire dopo aver superato 40 o 60mila chilometri. Uno dei segnali che avvertono dell’imminenza della necessità di un cambio candele è la difficoltà di accensione del veicolo. Poiché però la circostanza è spesso legata a problemi di batteria, spesso il fenomeno si sottovaluta e si rischiano conseguenze ben più gravi. La sostituzione delle candele non è però un’operazione difficile e potrebbe essere svolta anche dagli automobilisti meno esperti che vogliono risparmiare sui costi della manodopera. Dal meccanico di fiducia, l’operazione può costare tra i 40 e i 90 euro per le automobili più vecchie, ma può arrivare fino ai 150 per i modelli prodotti più recentemente. Con il fai-da-te, invece, i costi si abbassano in maniera drastica in quanto sarà sufficiente acquistare presso rivenditori fisici o online il prodotto, ma è fondamentale prendere le dovute precauzioni, essere molto cauti quando si staccano i cavi di alimentazione e durante le operazioni di rimozione delle candele, nonché prestare la massima attenzione a residui di polveri e sporcizia che intaccano soprattutto la parte in ceramica della candela. Il rischio più grande è quello di rovinare la filettatura della candela, compromettendone l’uso e le prestazioni dell’automobile. Trattandosi quindi di un’operazione di tale importanza per il rendimento del veicolo, restano ancora frequenti gli interventi dei meccanici. Ne sanno qualcosa in Ferrari, dove una candela ha “spento” le ambizioni mondiali.

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