In tanti, quando pensano a uno spuntino di mezza giornata, un aperitivo, una merenda, ma anche una cena veloce, immaginano subito un panino fragrante imbottito di ottimo salume o affettato italiano.
Tante volte ci si focalizza su ricette più complesse, tipiche delle diverse regioni d’Italia, tralasciando la genuinità e la bontà dei prodotti più semplici, frutto di tradizioni molto antiche e tramandate di generazione in generazione.
Molti territori del Bel Paese possono vantare salumi di rinomata qualità, che hanno contribuito a portare in alto il nome del Made in Italy.
Tra questi non manca il Veneto, terra ricca di gusto, dove il concetto di “bicchiere di vino con un panino” può davvero rappresentare l’essenza della felicità.
Questa regione vanta numerosi punti di forza dal punto di vista gastronomico e per rendersene conto basta semplicemente entrare in una salumeria e caseificio tipico a Verona, ad esempio, o altre città della regione. L’offerta, di fatto, è molto ampia e spazia da affettati e salumi tipicamente locali, a volte anche frutto di ricette rappresentativi di una sola provincia o città, fino a quelli più diffusi in tutta la regione o l’area del Nord Italia.
Alcuni di questi, infatti, sono più noti, altri, invece, del tutto sconosciuti a coloro che non vivono in zona. Vale, pertanto, la pena conoscere più da vicino l’offerta tradizionale dei salumi locali, per scoprire quali sono quelli che in assoluto caratterizzano la cultura e tradizione veneta. Eccone qualcuno.
Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP
Questo prodotto, che si distingue principalmente per la sua dolcezza, ha una vocazione tipicamente veneta, ricadente anche nella provincia di Verona.
Si ottiene lavorando cosce di suini, allevati secondo rigidi regimi alimentari che contribuiscono a conferire specifiche caratteristiche e sapore al prodotto finito.
Anche le condizioni pedoclimatiche del territorio in cui viene realizzato contribuiscono a conferirgli questo sapore così dolce e caratteristico, influendo positivamente sul lungo processo di stagionatura.
Questa, di solito, dura circa 10 mesi, e restituisce un prosciutto dal colore rosa delicato e morbido al taglio, dall’odore molto invitante. Da provare assolutamente recandosi in qualsiasi salumeria tipica veneta.
Sopprèssa Vicentina DOP
Citiamo la sopprèssa vicentina, perché è stata la prima a fregiarsi del marchio di denominazione di qualità, ma, a ben guardare, esistono molte declinazioni di sopprèssa nei vari territori veneti.
In ogni caso, questa si ottiene lavorando specifiche parti del maiale, dal grasso di gola al lombo, dalle cosce fino alla coppa e alla spalla.
Prodotto di punta della tradizione gastronomica veneta, viene macinato a freddo, con un ottimo equilibrio tra parti magre e grasse e stagionato per periodi che possono variare da un mese, per le pezzature piccole, fino a oltre sei mesi, per quelle più grandi.
Se si volesse impiegare per realizzare una ricetta tipica veneta, la si potrebbe utilizzare nella merenda povera più diffusa del luogo, ovvero pane e soppressa, ma anche in abbinamento a polenta o funghi.
Altri prodotti tipici della salumeria veneta
Accanto a questi due prodotti rinomati della salumeria veneta, si collocano anche il cotechino e la più famosa Luganega.
Il primo è un insaccato fresco tipico vicentino, a base di carne suina e aromi, che in tanti siamo abituati a consumare durante la cena di Capodanno, in accompagnamento alle lenticchie, come buon auspicio per il prossimo anno.
Lo si può trovare, infatti, durante le festività di Natale, un po’ in tutti i negozi di gastronomia e supermercati in Italia. In Veneto, però, si tratta di una produzione tipica, facilmente reperibile anche durante tutto l’anno.
La luganega, invece, è una salsiccia da consumare previa cottura, ricavata dalle parti del collo e del guanciale di suino. In commercio la si può trovare sia un po’ più grassa, che magra, in base alla tipologia di cottura a cui bisognerà sottoporla.