“Eggs”, l’unico bistrot che sa che l’uovo è nato prima

ROMA – Nel cuore di Trastevere, in via Natale del Grande 52, c’è un bistrot con sessanta coperti che ricorda Parigi: colori di un pastello chic tipo Quai d’Orsay; mobili essenziali, sedie pisello o legno come i tavoli, in un angolo un ritratto di Freddy Mercury, in raffinato bianco e nero. Alle pareti azzeccate appliques scarlatte.  Arredi di grandissimo gusto, pensati e realizzati da Simona Iucci nell’officina/atelier del carcere di Linho, in Portogallo, dove lavora da anni con Flavio e Romeo, due abilissimi artigiani e detenuti rumeni. 

“Eggs” ricorda Parigi ma è un bistrot che ha qualcosa di unico in tutta Roma, e non solo. Nato dalla collaborazione tra la bottega di tiramisù artigianale Zum e Puntarella Rossa, grazie allo spirito imprenditoriale di giovani che vivono di altro mestiere, è un inedito, un’autentica invenzione, nel campo della ristorazione. Il piatto forte è l’uovo – di gallina, quaglia, struzzo, storione, bottarga o altro ancora – cucinato nelle maniere più fantasiose, ma anche più semplici: ad esempio la tipica carbonara.  Immaginiamo cosa avrebbe scritto il goloso Balzac, se ai suoi tempi fosse passato di qui e si fosse fermato a gustare “La Tartare Benedict” realizzata con tenera carne piemontese di Fassona, sulla quale è adagiato il cosiddetto uovo alla Benedict, ossia in camicia, cotto a sessantaquattro gradi, con salsa olandese e una spolverata di tartufo nero. Certo il grande scrittore, famoso per amare i piaceri e le persone creative, avrebbe apprezzato l’inventiva della chef Barbara Agosti, specialista nel piatto principe della cucina romana “la carbonara”, capace di rivoluzionarla in chiave estiva con il nero di seppia. Barbara Agosti è una maga in grado di apportare al gazpacho spagnolo un’aggiunta di uova di quaglia che lo trasformano in piatto unico al mondo.

 “Eggs” è un bistrot che dimostra come sia nato prima l’uovo: tutte quelle che vengono cucinate sono, infatti, accuratamente scelte da piccoli allevamenti sostenibili e biologici, che non usano pesticidi né altre sostanze. Insomma, dal pollaio direttamente sul nostro tavolo, sane e incontaminate come ai tempi della bisnonna: un lusso che non avremmo immaginato.  E poi c’è un menù per tutti: la Carta delle dieci carbonare, il Gioco dell’Ova le cui composizioni attirano solo a vederle, una sezione dedicata ai Crudi su cui regna il caviale. La carta dei vini comprende una settantina di etichette, dai grandi nomi ai piccoli produttori artigiani e naturali. E c’è una scelta di superalcolici e vini liquorosi.

“Eggs” è un ambiente senza età, adatto ai giovani e meno giovani. A chi ama la semplicità dell’essenziale: un uovo spruzzato di tartufo e un bicchiere di vino sono una goccia di paradiso su questa terra.

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