Consorzio Vino Chianti: i rossi toscani Dop leader nelle esportazioni

Al via la Chianti Academy, la scuola per diventare esperti del vino Chianti docg

Il vino Chianti ormai fa parte della cultura della regione d’Italia più famosa e amata nel mondo. In  questo vino  che rappresenta uno dei primi simboli del made in Italy si ritrovano la storia, la bellezza i sapori unici della Toscana. Nella sua area di produzione sono presenti da secoli gli stessi vitigni: il Sangiovese innanzi tutto, al quale si aggiungono in proporzione minore anche altri, comunque sempre coltivati nel territorio. La loro combinazione, il carattere, la corposità e i profumi che terreni, altitudine e microclimi diversi gli trasmettono, danno vita al Vino Chianti Denominazione Controllata e Garantita. Della sua qualità si occupa dal 1927 il Consorzio Vino Chianti.

Oggi il Chianti vale 400 milioni. Superata la crisi del 2010, il valore del brand toscano è cresciuto, affermandosi come prima regione italiana nell’esportazione all’estero, soprattutto nei paesi extra Ue. Un aumento in molti casi superiore alla media nazionale: dal 2013 al 2018 l’export ha fatto registrare un più 17% negli Usa (più 12% il dato nazionale) e ben +47% in Svizzera (è del 16% la crescita italiana). Bene anche il Canada, con un aumento del 16% contro il 10% della media nazionale. È quanto emerge dalla ricerca Wine Monitor Nomisma per Consorzio Vino Chianti presentata il 17 giugno a Roma presso la sede del MIPAF. La Toscana conquista la vetta della classifica per valore dei vini rossi esportati rispetto a quelli veneti e piemontesi nei principali mercati, compresi Giappone e Cina, con un valore nel 2018 pari rispettivamente a 14,2 milioni di euro e 10 milioni di euro. 

“Una fotografia che ci dà la misura e l’importanza che i vini Dop toscani hanno sul mercato internazionale – ha detto Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – e su cui costruire un programma di promozione e valorizzazione lungimirante e strategico.  E’ stato rinnovato il 70% del vigneto e rimossi gli impianti obsoleti: questo porterà ad un aumento della produzione, oggi attestata a circa 100 milioni di bottiglie. La fotografia dell’export, che grazie all’accordo di libero scambio Ue-Giappone ci vedrà tornare a breve da protagonisti nel Sol Levante, ci da’ la misura e l’importanza che i vini Dop toscani hanno sul mercato internazionale e su cui costruire un programma di promozione e valorizzazione lungimirante e strategico. Proprio per consolidare la posizione acquisita e dare nuovo slancio ai progetti in corso in paesi dalle potenzialità interessanti, come la Cina, abbiamo avviato percorsi di formazione per aumentare le competenze di professionisti del settore e rafforzare la consapevolezza dell’alta qualità dei nostri prodotti.  Noi rappresentiamo 2800 aziende, oltre l’80% delle realtà e questo è un grande riconoscimento del nostro lavoro. Grazie all’accordo di libero scambio Ue-Giappone torneremo protagonisti nel Sol Levante.”

Nasce con questo scopo la Chianti Academy, la prima scuola dedicata a professionisti del settore per diventare esperti del vino Chianti docg già avviata in Cina e ora anche in America Latina. I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere la storia e la cultura legata alla denominazione, la catena di produzione e le politiche di tutela del prodotto e naturalmente gli abbinamenti con il cibo, oltre che le strategie di marketing e di comunicazione del prodotto. Le lezioni sono abbinate a degustazioni specifiche delle 30 diverse etichette del Consorzio rappresentative di tutte le tipologie esistenti. Dopo gli esami finali i partecipanti all’Academy riceveranno la qualifica di Chianti Wine Expert rilasciata dal Consorzio Vino Chianti. Alla prima edizione in Cina sono stati 240 gli studenti iscritti nelle quattro città coinvolte: Shenzhen, Guangzhou, Shanghai e Beijing.

               

 

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