Michael Jackson. L’imputato Conrad Murray

LOS ANGELES – Conrad  Murray, cardiologo discusso e medico personale del re del pop,  è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo. Lo ha deciso Michael Pastor,  il giudice della Corte Suprema di Los Angeles, dopo sei giorni di udienze preliminari, in un’aula gremita, presenti la sorella La Toya, la madre Katherine e il fratello Jackie. Murray rischia fino a 4 anni di carcere per aver ucciso Michael Jackson con un coctail di farmaci.

I suoi avvocati sostengono che il cantante, tossicodipendente, si sia suicidato. Il processo si aprirà il 25 gennaio.

Secondo Tim Lopez, proprietario di una farmacia a Las Vegas,  Conrad Murrey  ordino’, fra il 6 aprile e il 10 giugno, uno stock di 255 fiale da consegnarsi nella sua abitazione a Santa Monica. Un particolare che troverebbe conferma nella deposizione di Nicole Alvarez, la donna con cui il cardiologo ha avuto un figlio, che ha raccontato di alcuni pacchi arrivati a casa di Murray tra marzo e giugno 2009. Secondo i procuratori, il 57enne cardiologo “abbandono’ il suo paziente” tra le 10.40 e le 11, dopo avergli somministrato il Propofol che utilizzava per curare l’insonnia del “Re del pop”.

“Quando fu chiamato il 911 era già morto”,  accusa il pm e aggiunge che ci sarebbero elementi che inchiodano il dottor Conrad Murray.   “Michael Jackson – sostiene il pubblico ministero David Walgren – era morto. Prove mostrerebbero che il dottor Conrad Murray avrebbe tentato di nascondere il potente anestetico Propofol prima dell’arrivo dei paramedici”.  Al medico  è stata intanto sospesa la licenza per esercitare l’attività in California perché “le testimonianze hanno evidenziato che rappresenta un immediato pericolo per la sicurezza pubblica”.

L’udienza preliminare potrebbe protrarsi per due settimane. La procura convocherà circa 35 testimoni, tra cui periti medici, investigatori, addetti alla sicurezza e personale dello staff presente nei giorni precedenti la morte del cantante. Tra questi anche il produttore di “This is it”, Kenny Ortega che, secondo Tmz, dirà in aula che il 19 giugno del 2009, una settimana prima della morte, la pop star gli disse di stare male, di avere i brividi e di non essere in grado di eseguire le performance in programma.

Sempre secondo il sito americano, il giorno successivo si sarebbe tenuta una riunione di emergenza nella residenza di Michael Jackson a Los Angeles,  alla quale il produttore del tour partecipò assieme agli organizzatori di “This is it” e al dottor Murray.  Il dottore, secondo Kenny Ortega,  nel corso dell’incontro avrebbe detto “cose terribili”, dimostrando mancanza di rispetto nei confronti di Michael.  Ortega testimonierà che il 23 e il 24 giugno, il giorno precedente la morte, il cantante era in ottima salute e fece le prove del concerto stupendo i presenti e i ballerini. La deposizione del produttore di “This is it” è considerata di  importanza fondamentale per l’accusa poiché la procura sosterrà che Jackson era in buona salute prima che Conrad Murray gli somministrasse il potente cocktail di farmaci.

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