Santa Cecilia. All’auditorium Arcadi Volodos mercoledì 10 gennaio

ROMA – Torna a Santa Cecilia Arcadi Volodos,«un poeta della tastiera senza pari», come è stato definito dal quotidiano inglese “The Indipendent”. Tra i più amati della scena mondiale, il pianista russo nato a San Pietroburgo nel 1972, mercoledì 10 gennaio alle ore 20.30 si esibirà in Sala Sinopoli (Auditorium Parco della Musica), con musiche di Skrjabin e Schubert.

 Volodos, fascinoso nel tocco e attento alla ricerca del proprio repertorio, è un virtuoso con una strabiliante padronanza dello strumento che nasconde l’abilità tecnica nella varietà e nella bellezza dei colori e delle sfumature. 

Ospite delle maggiori orchestre e delle sale più celebri, autore di numerose incisioni discografiche, Volodos ha vinto numerosi premi e riconoscimenti della critica (Gramophone Award, Classical Award, Diapason d’Or) e ama esibirsi in recital, da sempre al centro della sua vita artistica: “Preferisco suonare in recital […], tutto dipende da me, ho una libertà totale, non dipendo dallo stato d’animo dei musicisti e dalla volontà del direttore d’orchestra. Inoltre in un concerto ho due tempi, invece dei soliti 30-40 minuti dei concerti per orchestra e pianoforte”.  

La prima parte del concerto sarà dedicata al visionario ed eccentrico compositore russo Aleksandr Skrjabin (1872-1915), noto soprattutto per le sue composizioni per orchestra come il Poema dell’estasi e Prometeo, ma che vanta anche un ricchissimo catalogo di brani dedicati al pianoforte. 

Volodos eseguirà alcuni Preludi e Poemi e la Sonata n. 10 scritta nel 1913 e detta “degli insetti”. In una conversazione con l’amico Sabaneev, musicologo e compositore, spiegò il perché di quella definizione: “Gli insetti sono nati dal sole che li nutre. Sono i baci del sole, come la mia Decima Sonata, che è una sonata di insetti”. Dopo l’intervallo, il pianista russo eseguirà la Sonata D 845 di Franz Schubert, composta nel 1825 e appartenente alla piena maturità dell’artista austriaco. Concepita in quattro movimenti, il primo ha il carattere di ballata, il secondo di cantabile, un’inquietudine impetuosa pervade il terzo e una passione prorompente il quarto e ultimo movimento.  

Arcadi Volodos  

Nato a San Pietroburgo nel 1972, Arcadi Volodos ha cominciato i suoi studi musicali con lezioni di canto e di direzione d’orchestra. A partire dal 1987 ha intrapreso lo studio serio e strutturato del pianoforte al Conservatorio di San Pietroburgo, perfezionandosi in seguito con Galina Egiazarova al Conservatorio di Mosca e successivamente a Parigi e Madrid. 

Sin dal debutto a New York nel 1996, Volodos ha lavorato con le maggiori orchestre tra cui Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic, Philharmonia Orchestra di Londra, New York Philharmonic, Münchner Philharmoniker, Royal Concertgebouw, Staatskapelle Dresden, Orchestre de Paris, Gewandhausorchester Leipzig, Tonhalle-Orchestra di Zurigo, Boston e Chicago Symphony. Numerose le collaborazioni con i più importanti direttori tra cui Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Valery Gergiev, James Levine, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Jukka-Pekka Saraste, Paavo Järvi, Christoph Eschenbach, Semyon Bychkov e Riccardo Chailly. 

I recital per pianoforte sono sempre stati al centro della vita artistica di Volodos. Il suo repertorio include i grandi classici della tradizione pianistica tra cui Schubert, Schumann, Brahms, Beethoven, Liszt, Rachmaninoff, Skrjabin, Prokof’ev e Ravel, assieme a opere meno note di Mompou, Lecuona e de Falla. Volodos si esibisce regolarmente nelle più prestigiose sale da concerto europee. 

Nel 2023 ha suonato alla Philharmonie di Parigi, al Concertgebouw di Amsterdam, al Konzerthaus di Vienna (dove tornerà a giugno), alla Sala Flagey di Bruxelles, all’Auditorio Nacional di Madrid, alla Gulbenkian Foundation di Lisbona, al Konzerthuset di Stoccolma, al Conservatorio Verdi di Milano, al Teatro Petruzzelli di Bari ed è stato ospite del Festival de La Roque d’Antheron, Klavier-Festival Ruhr e Festival di Salisburgo.  

Nel 1999 il disco del suo debutto alla Carnegie Hall di New York (Sony Classical) è stato premiato con il Gramophone Award. Da quel momento ha inciso numerosi altri album tutti accolti calorosamente dalla critica internazionale. 

Tra questi spiccano Volodos-Schubert, solo piano works, un’interpretazione rivelatoria del compositore austriaco, il Concerto n. 3 di Rachmaninoff con i Berliner Philharmoniker e James Levine e il Primo Concerto di Čajkovskij con Seiji Ozawa e Volodos Plays Liszt vincitore di numerosi premi discografici. Nel 2010 viene pubblicato il CD/DVD Volodos in Vienna e nel 2013 arriva un altro grande successo con l’album Volodos Plays Mompou, dedicato alla musica del compositore spagnolo Frederic Mompou, vincitore del Gramophone Award e dell’Echo Preis. 

Tra le più recenti registrazioni discografiche per Sony, Volodos Plays Brahms è considerato un punto di riferimento nel panorama musicale e premiato con tre tra i maggiori premi discografici: Edison Classical Award, Diapason d’Or e Gramophone Award. Il suo ultimo cd Volodos Plays Schubert, dedicato alla Sonata D 959 e ai Minuetti D 334, D 335 e D 600, ha ricevuto l’Edison Classical Award 2020.  

Arcadi Volodos ha debuttato nei concerti di Santa Cecilia nel 2001.  


mercoledì 10 gennaio ore 20.30 

Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Sinopoli 

pianoforte Arcadi Volodos 

Skrjabin 

Studio op. 8 n. 2, Studio op. 8 n.11, Preludio op. 11 n. 14, Preludio op. 16 n. 1, Preludio op. 16 n. 4, Preludio op. 22 n. 3, Preludio op. 37 n. 1, Poéme op. 63 n. 1 “Masque”, Poéme op. 63 n.2 “Etrangeté”, Poéme op. 71 n. 2, Danse op. 73 n.2 “Flammes sombres”, Sonata n. 10, Vers la flamme op.72 

Schubert Sonata D. 845

 

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Biglietti da € 18 a € 38 euro  

www.santacecilia.it

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