Armando Trovajoli. Nel ricordo di chi lo ha conosciuto. Video

ROMA – “Il momento più triste è quando torno a casa, la sera, e trovo il salotto al buio e soprattutto in silenzio. Non c’è più Armando che  suona,  al pianoforte”. 

Così Mariapaola Trovajoli  ricorda il marito  scomparso  il primo marzo scorso  all’età di 96 anni, nella sua bella casa all’Olgiata, dove per anni ha ricevuto  colleghi musicisti,  cantanti, attori, estimatori e dove sono nati  tanti bellissimi accordi. Oggi le sono vicini gli amici più cari, prima degli altri Renato Zero, che per allentare l’angoscia della solitudine l’avrebbe voluta quest’estate in vacanza  con i suoi. 

Accade spesso che una città come Roma dimentichi presto i suoi più illustri cittadini.  Ma  si deve riconoscere che Roma stavolta “non fa la stupida”, come nella canzone, e il ricordo che la città conserva di Armando Trovajoli è ancora vivissimo. Il ponte della Musica, una delle più recenti realizzazioni del Comune di Roma, ora porta il suo nome. All’Auditorio Parco della Musica il  26 settembre scorso un concerto di sue musiche  promosso dall’Accademia di Santa Cecilia ha richiamato tremila spettatori. Commossa, la signora Trovajoli  ricorda: “Erano ospiti  tutti gli amici di Armando, ma  almeno 1500 persone hanno pagato il biglietto”.  Altre iniziative sono in  preparazione  come  la tournèe  negli Stati Uniti  di “Rugantino”,  la commedia musicale di Garinei e Giovannini di cui Trovajoli  ha scritto le musiche e che già una volta ha attraversato  l’Atlantico, portando  al pubblico americano uno spettacolo che da quelle parti non  s’era mai visto. Più tardi  sarebbero arrivate, sempre per la premiata ditta  Garinei & Giovannini, altre due commedie musicali di grandissimo successo: “Ciao Rudy” con Marcello Mastroianni nei panni di Rodolfo Valentino e “Aggiungi un posto a tavola” che avrebbe lanciato definitivamente  Johnny Dorelli  attore-cantante. Con  musica  e canzoni di Trovajoli.

L’America Trovajoli la conosceva bene: appassionato di jazz , su suggestione del padre, era stato ad Hollywood giovanissimo, poi già famoso nel 1962  si era sposato: la prima moglie è stata Anna Maria Pierangeli, una bellissima attrice italiana che non ha avuto fortuna. Gli americani la chiamavano Pierangeli tout court e quando morì, giovane, entrò subito nella leggenda. Dopo il divorzio, il matrimonio con Mariapaola   nel 1968, che gli è rimasta al fianco fino alla fine, moglie trepida e affettuosa, confidente e collaboratrice, padrona di casa impeccabile per  i molti ospiti che in tanti anni hanno fatto visita al Maestro,  accolti  sempre dalle note del suo pianoforte.

Appassionato  di jazz, ma non solo. Trovajoli  aveva il ritmo nel sangue: canzoni ormai celebri  in tutto il mondo sono uscite dalla sua vena creativa come fiori sbocciati da un’aiuola inesauribile. Oltre a brani  indimenticabili (una per tutte “Che m’amparato a fa”)  ha composto molto per  il cinema: sono più di duecento le colonne sonore di altrettanti film italiani e stranieri che il Maestro ha firmato  negli anni d’oro di Cinecittà e di Hollywood. Oggi, a distanza di anni, non c’è serata televisiva  che non riproponga un  suo film, e  nei titoli di coda la firma “Musiche di Armando Trovajoli”. E ogni volta per l’appassionato è un’emozione.  Un titolo per tutti: ”Una giornata particolare” di Ettore Scola protagonisti Sofia Loren e Marcello Mastroianni, la giornata è quella della visita a Roma di Hitler accolto con tutti gli onori da un Mussolini raggiante.. 

Una vita lunga quella  di Trovajoli, e  intensa. Ma anche una vita felice, nonostante le amarezze e le contrarietà che ci sono per tutti: segno che la musica come la sua,  bella, allegra, accattivante, che tocca dentro e  che non si fa più dimenticare può essere considerata  come un elisir di lunga vita. Trovajoli  si è spento   dopo  una  breve malattia.  La notizia è stata data dalla moglie, ad esequie avvenute:  un ultimo atto di modestia. Aveva 96 anni, essendo nato  a Roma il  2 settembre 1917. Avevano meno anni di lui  sia Mario Monicelli, 95, che Carlo Lizzani, 91, quando hanno volontariamente posto fine alla propria esistenza. Una scelta difficile, che non si può giudicare. Perdite irreparabili per  il mondo dello spettacolo italiano,   l’una ha preceduto, l’altra ha  seguito la scomparsa, serena, di Trovajoli.

Nel grande salotto open space della bella villa dell’Olgiata, dove il Maestro è vissuto per molti anni, il pianoforte suonava  ogni giorno: una lunga, struggente, melodia che, per chi sa ascoltarla, echeggia  ancora fra gli alberi e si perde  nel cielo. Dove ha raggiunto il suo autore. 

Armando Trovajoli «Roma nun fa la stupida stasera» for guitar arrangement

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