Nel 1971 esce “Tapestry” l’album di maggior successo della cantautrice newyorchese
“Dicono tutti che le mie canzoni hanno contribuito
all’emancipazione femminile ma all’epoca non ero davvero consapevole
Nella mia carriera non ho mai sentito che l’essere donna fosse un ostacolo o un vantaggio
Ho sempre pensato di essere ben accetta o respinta solo per quello che facevo”
(Carole King)
Un monumento della poetica americana
Tra le figure femminili più influenti della musica contemporanea c’è sicuramente la mitica presenza di Carole King, fulgida rappresentante del folk-pop raffinato americano degli anni ’70. Il suo album “Tapestry” è diventato una sorta di manifesto del cantautorato in rosa, tra ballate intimiste, confessioni dolenti e protesta femminista. I suoi classici – da “You’ve Got A Friend” in poi – sono stati reinterpretati da stuoli di rockstar. Carole King è stata soprattutto un’icona della generazione dei Settanta, con i suoi sogni e le sue illusioni molte delle quali infrante. La sua voce dolce e suadente ha raccontato struggenti storie di vita della società americana così piena di slanci e contraddizioni. Carole King, insieme a Joni Mitchell e James Taylor, rappresenta il punto più alto della musica popolare americana, quel patrimonio culturale che ha attinto nel vasto e variegato universo del folk.
Carol King (New York, 1942), iniziò a suonare il pianoforte quando frequentò il liceo dove formò il suo primo gruppo, i “Co-Sines”. Il suo talento di songwriter di razza la portò rapidamente a scalare il successo negli Stati Uniti. Per tutti gli anni Sessanta s’impegnò nella scrittura di canzoni in coppia con il marito Gerry Goffin. Il suo debutto avvenne nel 1970 ma il grande successo internazionale lo raggiunse con il seguente storico album “Tapestry”, un vero e proprio manifesto musicale ed esistenziale della sua arte e delle sue emozioni.
“Tapestry”, manifesto musicale di amore e amicizia
Con questo album, Carole King raggiunse la completa maturità artistica e compositiva. Le dodici canzoni che compongono “Tapestry”, rappresentano l’apice creativo di un’artista raffinata e sensibile. Le registrazioni si svolsero nel gennaio del 1971 sotto l’attenta e ispirata produzione di Lou Adler. La cantautrice volle un nutrito gruppo di musicisti per la composizione dell’album, tra cui James Taylor e Joni Mitchell. La cura degli arrangiamenti e la raffinatezza delle composizioni fanno di “Tapestry” una delle migliori testimonianze della musica statunitense degli ultimi 45 anni. I brani di Carole King spaziano dal folk intimista al pop più delicato sino al blues. Inoltre la cantante si cimenta in una splendida versione di “You make me feel like, a natural woman”, con una voce da brivido.
Il modello di ballata creato da Carole King resterà un riferimento costante anche per la nuova leva delle cantautrici intimiste di fine secolo: Suzanne Vega, Tori Amos, Natalie Merchant, Fiona Apple, Sheryl Crow. Con Carole King, come con Janis Joplin, si celebra la rivoluzione sessuale, le utopie dei 70, gli ideali della Woodstock Generation. Nel caso della King tutto è più sfumato, tenero, aggraziato. Attraverso il disagio che traspare dalle sue canzoni, la cantautrice newyorkese mostra tutti segni di un carattere acerbo e introverso, che non reggerà molto a lungo nel duro ambiente dell’industria discografica statunitense.
“Tapestry”, venne pubblicato il 10 febbraio del 1971ed ebbe un enorme successo in tutto il mondo. L’album raggiunse la prima posizione negli Stati Uniti, Canada e Spagna, il terzo posto in Australia, il quarto in Gran Bretagna. Si aggiudicò ben dieci dischi di platino negli Usa, due in Gran Bretagna e uno di oro in Giappone. Le vendite complessive hanno superato 25 milioni di copie in tutto il mondo.
Di seguito il testo tradotto di “You’ve gotta a friend”, portata al successo anche da James Taylor
Quando sei giù, pieno di problemi
e hai bisogno di un aiuto
e niente, niente va nel modo giusto
chiudi gli occhi e pensami
e subito io sarò là
per illuminare anche le tue notti più buie
semplicemente urla il mio nome
e sai che ovunque sarò
verrò di corsa per rivederti ancora
inverno, primavera, estate o autunno
tutto ciò che devi fare é chiamare
ed io arriverò, si
tu hai un amico
se il cielo sopra di te
dovesse diventare scuro
e pieno di nuvole
e se quel vecchio vento del nord
iniziasse a soffiare
mantieni salda la tua testa
ed urla forte il mio nome
e subito busserò alla tua porta
semplicemente urla il mio nome
e sai che ovunque sarò
verrò di corsa per rivederti ancora
inverno, primavera, estate o autunno
tutto ciò che devi fare é chiamare
ed io arriverò
non é bello per te sapere che hai un amico?
la gente a volte è così fredda
ti feriranno e ti inaridiranno,
beh, prenderanno la tua anima,
se glielo permetterai
oh si, tu non lasciarglielo fare
semplicemente urla il mio nome
e sai che ovunque sarò
verrò di corsa per rivederti ancora
inverno, primavera, estate o autunno
tutto ciò che devi fare é chiamare
ed io arriverò, si
tu hai un amico, tu hai un amico
non é bello per te sapere che hai un amico?
non é bello per te sapere che hai un amico?
si, si, tu hai un amico.