Crisi. Allarme Confesercenti. Nel 2013 chiuderanno 281 imprese al giorno

ROMA – Sarà un anno davvero nero sia per il commercio che per il turismo, visto che chiuderanno i battenti ben 281 imprese al giorno. Il bilancio peggiorerà rispetto al 2012 quando le chiusure sono state 253 al giorno. A fornire questi allarmanti dati è la Confesercenti durante la presentazione de«l’Impresa presenta il conto».

Nel 2012 hanno cessato la loro attivita 64.126 imprese del Commercio al dettaglio (di cui 52.432 pari all’82% sono imprese individuali) e 27.691 imprese attive nell’Alloggio e Ristorazione. Nei due comparti, quindi, hanno chiuso circa 253 imprese al giorno: 178 nel commercio al dettaglio (di cui 30 nell’abbigliamento), 70 nella ristorazione, 5 nelle strutture ricettive. «Nel 2013 – avverte Confesercenti –  stimiamo che chiuderanno 450.000 imprese in totale, di cui 72.000 nel commercio al dettaglio. Il ritmo delle chiusure nei nostri settori, dunque, aumenterà, portandosi a 281 al giorno: 197 per il commercio al dettaglio (di cui 36 nell’abbigliamento), 78 nella ristorazione, 6 nella ricezione».

Per i redditi d’impresa, nel 2013, si profila un nuovo calo, per il settimo anno consecutivo. Tra il 2007 e il 2010 i redditi medi dichiarati nel Commercio si riducono dell’11%: -15,9% nel commercio al dettaglio no-food; -18,9% nell’abbigliamento, -7.9% nel dettaglio alimentare, -7,1% per i pubblici esercizi e -22,8% per quanto riguarda le strutture ricettive.

Alla fine del 2013, secondo i dati della Confesercenti, i redditi dei settori presi in esame continueranno a calare. Alla fine, sul 2010, la variazione sarà di -12,0% per il commercio al dettaglio non alimentare, -13,4% nell’abbigliamento e nelle calzature, -5.8% per il commercio al dettaglio alimentare, -5.3% per i pubblici esercizi e -13.5% per le strutture ricettive. E non finisce qui. Il 2013 vedrà continuare anche l’emorragia dei posti di lavoro nei settori del Commercio e del turismo. La previsione  della Confesercenti che che alla fine dell’anno, la diminuzione segnata sul 2010 sarà dello 0,8% per gli occupati nel commercio al dettaglio, del 2,6% per gli occupati indipendenti nello stesso settore, dello 0,2% per pubblici esercizi e strutture ricettive e infine dello 0,4% per gli occupati indipendenti di queste ultime. Insomma un vero disastro.

Condividi sui social

Articoli correlati