Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al World Durum and Pasta Forum 2024
Si è svolto a Roma il 18 ottobre 2024, a Palazzo Brancaccio, il “World Durum and Pasta Forum 2024”, il primo evento internazionale in Italia dedicato esclusivamente ai mercati del grano duro e della pasta, eccellenze del made in Italy riconosciute e apprezzate in tutto il mondo.
L’Italia che oggi è il principale produttore europeo di grano duro. Con oltre 1,3 milioni di ettari coltivati, fornisce circa il 25% del frumento utilizzato nella produzione mondiale di pasta.
Un settore che garantisce lavoro a migliaia di addetti, dalla coltivazione agricola alla trasformazione industriale, e genera un valore economico stimato in oltre cinque miliardi di euro l’anno.
“Nel 2012 il tasso di autoapprovvigionamento del grano duro era al 78%, nel 2023 è sceso al 56% e nel 2024 con ogni probabilità si chiuderà sotto il 50%, condizionato dalle avversità climatiche, che hanno inciso sulle rese per ettaro. Anche il valore della produzione è calato, influenzato dalle importazioni”.
Così ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, al primo World Durum and Pasta Forum, a Roma, dove si è data voce a un pilastro della produzione agroalimentare italiana, simbolo della dieta mediterranea e del Made in Italy a tavola, insieme ai più importanti attori della filiera ed esperti internazionali per una panoramica anche sui mercati globali.
“Nonostante la nostra produzione di frumento duro sia leader in Europa – ha proseguito Giansanti – per garantire la sostenibilità della nostra industria siamo costretti a importare grano dall’estero. Questa necessità è una testimonianza della complessità delle catene di approvvigionamento alimentare globali e dell’interdipendenza economica tra nazioni”.
“Dare valore alla filiera significa rafforzare il rapporto tra agricoltura e industria orientando il nostro prodotto su una sempre maggiore qualità che va comunicata meglio. Dobbiamo saper costruire valore e valori.
Per questo – ha concluso Giansanti – Confagricoltura e UnionFood hanno stretto un’alleanza che, su questo comparto, mira a far tornare il tasso di autoapprovvigionamento ai livelli più alti. Il governo ci crede e sta investendo nelle filiere: la relazione, l’aggregazione sono le chiavi per raggiungere i risultati”.
All’apertura del Forum, ha presenziato con una lettera scritta anche il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che ha dichiarato: “Questo importante appuntamento celebra due simboli della nostra cultura, della nostra storia e dell’eccellenza del saper fare italiano, il grano duro e la pasta. Pasta e grano duro sono straordinari ambasciatori del nostro Paese nel mondo, di uno stile di alimentazione che è anche stile di vita.
L’eccellenza della nostra filiera agroalimentare ha contribuito grandemente al successo di questa eccezionale espressione del saper fare italiano nel mondo – ha aggiunto Tajani -. Nel 2023, le esportazioni agroalimentari del nostro Paese hanno raggiunto il livello record di 63 miliardi di euro, con una crescita del 7%. Una linea tendenziale che si conferma anche nei primi sei mesi del 2024, che hanno fatto registrare un ulteriore incremento del 7,5%”.
Lorenzo Galanti, Direttore generale Agenzia ICE, ha sottolineato, infine, che si tratta del primo evento internazionale dedicato alla filiera del grano duro.
“La pasta di grano duro è la base della cucina italiana, cucina di cui il governo sostiene la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco. La pasta è identitaria per il Made in Italy, in questo senso va tutelata. Per questo è utile questo Forum, è utile il confronto con altri Paesi, sapendo che l’Italia è il primo Paese esportatore in quanto esporta nel suo insieme 3,3 miliardi di euro l’anno.”