Consumi in calo anche a Natale. Il governo intervenga con un piano urgente

ROMA – Le vendite hanno segnato, a settembre, un calo del -0,5% rispetto allo scorso anno.Addirittura, l’andamento relativo ai primi nove mesi del 2014 segna una flessione del -1,3% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Dati allarmanti quelli diffusi oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica, che si aggiungono a quelli che denunciamo da tempo: la forte contrazione del potere di acquisto delle famiglie    (-13,4% dal 2008) ha infatti determinato un vero e proprio crollo della domanda interna.Basti pensare che i consumi, solo nell’ultimo triennio, sono scesi del -10,7%.

Tale percentuale equivale ad una contrazione di spesa di oltre 78 miliardi di Euro.Nemmeno in occasione delle festività natalizie la situazione accenna a migliorare: secondo le prime stime le spese per i regali di Natale subiranno una ulteriore contrazione del -6,2%.

Questo andamento continua ad aggravare non solo le condizioni di vita delle famiglie, costrette ad un numero sempre maggiore di rinunce e modifiche delle proprie abitudini, ma anche lo stato dell’intero sistema economico.

I dati, del resto, parlano chiaro:

– produzione industriale -2,9% su base annua,

– disoccupazione 12,6%, addirittura 42,9% quella giovanile.

Di fronte a questo scenario il Governo deve prendere provvedimenti immediati e concreti.  Provvedimenti coraggiosi che invochiamo da tempo, che vedono, al primo posto in ordine di priorità, l’avvio di un piano straordinario per il rilancio dell’occupazione.

Un piano per l’occupazione che punti sul rilancio degli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni), l’avvio di un programma strategico per lo sviluppo del turismo, l’attuazione di un allentamento del patto di stabilità che consenta la  realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza (in primis per quanto riguarda l’edilizia scolastica). 

Solo restituendo futuro e prospettive ai cittadini si potrà imprimere quella svolta necessaria alla ripresa dell’economia. Creando nuovo reddito ed alleggerendo il carico di nonni e genitori che, con le loro pensioni, mantengono i giovano disoccupati, si potrà dare nuovo slancio alla domanda di mercato ed aprire una nuova stagione di ripresa.

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