Ue: l’Italia cresce poco

BRUXELLES – Il testo scritto nero su bianco delle previsioni economiche di inverno della Commissione Ue fornisce a suo modo un motivo di ottimismo sulla possibilita’ che l’Italia allontani, almeno nel tempo, una procedura per deficit eccessivo. Ma la crescita del pil prevista e’ la piu’ bassa d’Europa.

La Commissione europea “prende nota” in modo “positivo” dell’impegno assunto pubblicamente dal governo italiano di “adottare misure di bilancio aggiuntive pari complessivamente allo 0,2% del Pil entro aprile 2017”, come richiesto da Bruxelles per colmare il divario rispetto agli impegni presi nel quadro del patto di stabilita’ e crescita. 

Il concetto e’ stato elaborato anche dal commissario Pierre Moscovici durante la conferenza stampa di presentazione del documento: “Lasciatemi sottolineare, avendo visto la stampa negli ultimi giorni, che noi naturalmente incoraggiamo il governo ad adottare queste misure al piu’ presto, ma che e’ assolutamente sbagliato parlare di un ultimatum. Stiamo discutendo in un clima molto costruttivo con il governo e in particolare con il ministro Padoan”. Le misure promesse, ha aggiunto Moscovici, servono a “ridurre lo scarto ed essere in piena conformita’ con il braccio preventivo del patto di stabilita’ e crescita per il 2017, condizione necessaria per avere piu’ flessibilita’ per riforme strutturali e investimenti, dopo quella concessa nel 2016”. Moscovici ha confermato che “nelle prossime settimane” (probabilmente il 22 febbraio, ndr) la Commissione pubblichera’ il rapporto sul debito, come gia’ accaduto negli anni scorsi: “come in tutti i rapporti precedenti – ha spiegato – la Commissione guardera’ a tutti i fattori pertinenti che potrebbero spiegare perche’ a prima vista l’Italia non e’ stata in conformita’ con la regola del debito nel 2015. Il lavoro e’ in corso”, ha concluso. 

La mancanza dei “dettagli”, ovvero delle misure adottate e di un calendario dettagliato per la loro attuazione, lascia quindi ancora aperta la possibilita’ che non vengano considerate adeguate a evitare la proceduradi infrazione. In quel caso, l’eventuale avvio avverrebbe nel giro di qualche mese. I tecnici sono piu’ severi di Moscovici, la cui valutazione e’ soprattutto politica: secondo loro, l’enfasi posta sullo 0,2% del Pil e’ riduttiva, perche’ si tratta del minimo per rispettare regole che, in prospettiva, richiederebbero in realta’ un aggiustamento maggiore (piu’ o meno l’1%, visto che invece di migliorare dello 0,6% il deficit strutturale peggiora dello 0,4% al 2% nel 2017). Nel capitolo delle previsioni dedicato all’Italia, la Commissione sottolinea inoltre che “l’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso per le previsioni di crescita dell’Italia”. 

Secondo le stime, il Pil dell’Italia nel 2017 dovrebbe crescere dello 0,9%, prima di accelerare al 1,1% nel 2018: una crescita, secondo Bruxelles, “stabile e modesta”, “sostenuta dai bassi tassi di interesse e da una domanda esterna piu’ forte” mentre “le debolezze strutturali ostacolano una ripresa piu’ forte”. E infatti si tratta del tasso piu’ debole dell’intera Unione europea. Le stime sul deficit sono state confermate per il il 2017, al 2,4% del Pil come gia’ previsto nello scorso novembre. Lieve correzione per la previsione per l’anno prossimo, quando il deficit dovrebbe essere pari al 2,6% e non al 2,5%. In calo la stima per l’anno trascorso, quando il deficit e’ ammontato secondo la Commissione al 2,3% (in novembre prevedeva il 2,4%), “principalmente a causa della piu’ bassa spesa per gli interessi” del debito. Quanto all’indebitamento, e’ stato piu’ basso nel 2016 (132,8% del Pil) ma sara’ piu’ alto di quanto previsto tre mesi fa nel 2017 (133,3%) e nel 2018 (133,2%). Resta invece alta la disoccupazione, che dal massimo toccato nel 2016 all’11,7% scendera’ soltanto di uno 0,1% a 11,6% nel 2017 e all’11,4% nel 2018.

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