ROMA – Dopo vent’anni dall’introduzione del sistema contributivo del calcolo delle pensioni, “oggi è ancora possibile introdurre una serie di correttivi che con una spesa limitata andrebbero ad alleviare situazioni di disagio e povertà”.
Questo l’obiettivo di Inca, il patronato della Cgil, che ha presentato in un convegno le sue sette proposte sulle pensioni. Tra queste ci sono: la reintroduzione dell’integrazione al minimo per gli importi pensionistici troppo bassi, l’eliminazione dei massimali alla contribuzione figurativa (sui trattamenti legati alla disoccupazione involontaria Naspi), la diversificazione dell’aspettativa di vita (per lavori più o meno usuranti), l’eliminazione delle disparità tra lavoratori e la considerazione delle maggiorazioni contributive per determinate categorie di lavoratori. Per le lavoratrici, Inca propone di “rilanciare l’opzione donna riducendo il danno economico con la revisione del metodo di calcolo di queste pensioni e l’introduzione della possibilità di riscatto della maternità facoltativa”.