Cannes classic 76. Il ferroviere (1955) di Pietro Germi 

Pietro Germi, colonna del cinema italiano del dopoguerra, è qui autore e attore, regista di un film drammaticissimo e di spessore e interprete nel ruolo principale di un personaggio difficile da gestire ma che al pubblico è molto piaciuto.

Giustamente il Festival di Cannes 2023 lo ha messo nella sezione dei classici che accompagna la selezione dei film in concorso, come omaggio al regista italiano che anche in Francia riscosse un personale successo. 

Il ferroviere Andrea è felice solo quand’è al lavoro nella sua locomotiva. In casa è un infelice, come la moglie disperata perché i figli più grandi se ne sono andati e perché lui beve un po’ troppo, solo il figlio minore gli dimostra affetto.

Finché un giorno se ne va di casa, comincia frequentare cattive amicizie, beve sempre di più (ma non quando guida il treno). Quando vi fa ritorno si ammala, tre mesi di sofferenza, poi sotto Natale muore all’improvviso. 

Un film amaro, duro, si direbbe scontroso come il suo regista che era invece persona amabilissima, sempre con il mezzo toscano fra le labbra. Ha lasciato un ottimo ricordo, come attore e come direttore di film. Meritatissimo il ricordo che il festival sulla Croisette gli ha dedicato.

Genere:Drammatico

Anno:1955

Regia:Pietro Germi

Attori:Pietro Germi, Luisa Della Noce, Sylva Koscina, Saro Urzì, Carlo Giuffré, Renato Speziali, Edoardo Nevola, Sergio Alberini, Amedeo Trilli, Renato Terra, Gustavo Serena, Lina Tartara Minora, Antonio Acqua, Artemide, Mirella Fedeli, Riccardo Garrone, Dino Maronetto, Giuseppe Chinnici, Paolo Goldwyn, Franco Fantasia

Paese:Italia

Durata:120 min

Distribuzione:ENIC – VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI

Sceneggiatura:Pietro Germi, Alfredo Giannetti, Luciano Vincenzoni

Fotografia:Leonida Barboni

Montaggio:Dolores Tamburini

Musiche:Carlo Rustichelli

Produzione:CARLO PONTI PER ENIC /PONTI-DE LAURENTIIS

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