Cannes 70. Nicole Kidman, mezzo secolo di giovinezza

CANNES – La vita media si è allungata. Per le donne più che per gli uomini. In una recente classifica mondiale, l’Italia è in testa, per la qualità della salute della popolazione. E oggi da noi vivono ben diciassettemila centenari: la città più longeva è Siena, sarà per le contrade, per la tranquillità della vita di provincia, per il cibo genuino e il vino buono.  Eppure da Siena, con la sola eccezione della cantante Gianna Nannini, non è uscita nessuna bellezza del cinema, di quelle stagionate, che alla soglia dei cinquanta non sono meno belle di quando erano agli inizi.

Due nomi per tutte: Monica Bellucci e Sabrina Ferilli, ma si possono citare anche Margherita Buy, Stefania Sandrelli, Carla Bruni. E all’estero? La sfilza delle cinquantenni ancora in carriera è lunga. Capofila é la statuaria Nicole Kidman, reginetta della Croisette con tre film in concorso e l’anteprima di una serie televisiva. L’ex-signora Cruise compirà il mezzo secolo il prossimo 20 giugno, essendo nata a Honolulu da una ricca famiglia australiana di origini irlandesi (di qui il suo fascino algido di bionda vera). A quattro anni, già con passaporto americano ha lasciato le Hawaii per l’Australia, di cui oggi è una sorta di eroe nazionale al femminile. Simpatizza per il partito democratico, alle elezioni presidenziali ha votato per Hillary, di Trump alla Casa Bianca dice: “A disaster”, un disastro. Ha una passione per le scene di nudo, il suo, fin dalle prime apparizioni davanti all’obiettivo si è disinvoltamente spogliata sul set, memorabile quelle di Eyes Wide Shut, l’ultimo film di Kubrick. Da Cruise ha divorziato non perché è troppo basso (lei è alta un metro e ottanta!) ma perché lui è di Scientology, e lei fervente cattolica, come i nonni. 

A Cannes già nel 2001 fece un figurone in Moulin Rouge, quest’anno minaccia di fare il pieno di palmares. Ed è alla soglia dei 50. E’ comunque in buona compagnia: le sue colleghe sono Julianne Moore che di anni ne ha 56 e ne dimostra dieci di meno, analogo caso Demi Moore di 55; Sharon Stone il cui ultimo film con la regia di James Franco è datato 2017 ed è una cinquantanovenne come Michelle Pfeiffer; Kim Basinger, quella di Nove settimane e mezzo oggi 63enne; Isabelle Hupper che a 64 anni ha interpretato con impegno una scena di stupro in “Elle”, film di Cannes 2016. E che dire della settantenne Susan Sarandon con la sua scollatura generosa sulla Montée des Marches?  Un pantheon di tardone, come si diceva una volta, da leccarsi i baffi.

 E pensare che Greta Garbo, “la divina”, lasciò il cinema nel 1941 a soli 36 anni, irrecuperabilmente angosciata per l’avvento del sonoro. Per restare in Francia, Brigitte Bardot, senza altra valida motivazione se non quella di essere delusa dagli uomini e ammirata degli animali, lasciò il cinema nel 1972 a 38 anni.  Anche Marilyn Monroe “lasciò” a 36 anni, non si è mai saputo se volontariamente o costretta con la forza. I sociologi prevedono per le prossime generazioni un mondo di vecchi. Se saranno tutti come Nicole Kidman c’è da farsi ibernare e tornare a controllare. 

  

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