
CANNES (nostro inviato) Martedì 8 maggio parte la 71esima edizione del Festival di Cannes e finirà il 19. Si parla quest’anno di un festival sottotono. Sarà vero? Se per sottotono si intende il fatto che c’è molta poca Hollywood e un po’ d’Italia, allora sì.
Ad aprire sarà “Everybody Knows” del regista iraniano Asghar Farhadi nel quale recitano Javier Bardem e Penelope Cruz, coppia di attori che figurano tra le star più attese. Sulla Croisette vedremo anche Cate Blanchett, Kristen Stewart, Léa Seydoux, Andrew Garfield, Adam Driver, il cast del nuovo Star Wars, Emilia Clarke, Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Jake Gyllenhaal, Marion Cotillard a Isabelle Adjani, Uma Thurman e Matt Dillon, questi ultimi interpreti del film fuori concorso “The house that Jack built” di Lars von Trier , il regista danese famoso per “Nynphomaniac” che a Cannes nel 2011 dichiarò in una conferenza stampa di essere nazista e fu allontanato come persona non gradita.
Nel 2018 la manifestazione, sull’eco dei rivolgimenti sociali propone alcune novità: in risposta allo scandalo Weinstein il direttore Thierry Frémaux ha deciso di dare più spazio alle donne, la composizione della giuria della Palma d’oro, volutamente sbilanciata a loro favore, cinque a quattro, è chiaramente un messaggio politico in direzione dei movimenti Metoo e Time’s Up. Delle donne è atteso l’incontro internazionale a cui parteciperà anche l’attrice italiana Jasmine Trinca, in rappresentanza dell’associazione Dissenso comune. La Trinca, che l’anno scorso ha vinto il premio quale migliore interprete nella sezione Un certain regard con “Fortunata”, ha affermato che tale iniziativa ha lo scopo di formare una federazione che avanzi proposte concrete, come la creazione di un codice etico, l’estensione dei tempi per presentare le denunce per molestie, la richiesta di raggiungere entro il 2020 un 50 e 50 nella parità di genere sui luoghi di lavoro.
Quest’anno a Cannes saranno vietati i selfie con le grandi star, forse anche per ragioni di sicurezza, sulla Montée des Marches, la mitica scalinata rossa dei vip.
Dopo le aspre discussioni del 2017, non vedremo le opere di Netflix, della piattaforma cioè che produce pellicole destinate ai supporti telematici e non alle sale cinematografiche. C’è da dire pero che recentemente Reed Hastings, CEO di Netflix, ha ammesso di aver sbagliato nella gestione della querelle con il Festival di Cannes. Per il futuro, quindi, il rapporto tra Cannes e Netflix potrebbe essere recuperato.
Non ci sarà, almeno fino a prova contraria, Loro 1 e Loro 2 il film su Berlusconi di Paolo Sorrentino. Thierry Frémaux giustifica l’esclusione del nostro premio Oscar con la peculiarità che film è diviso in due parti, ma si sa che Novecento di Bernardo Bertolucci andò a Cannes come film unico e poi fu proiettato in due parti nelle sale.
I film in concorso per  la Palma d’oro
 
At War, Stéphane Brizé
 Dogman, Matteo Garrone
 The Picture Book, Jean-Luc Godard
 Asako I & II, Ryusuke Hamaguchi
 Sorry Angel, Christophe Honoré
 Girls of the Sun, Eva Husson
 Ash Is Purest White, Jia Zhang-Ke
 Shoplifters, Kore-Eda Hirokazu
 Capernaum, Nadine Labaki
 Burning, Lee Chang-Dong
 BlacKkKlasman, Spike Lee
 Under the Silver Lake, David Robert Mitchell
 Three Faces, Jafar Panahi
 Cold War, Pawel Pawlikowski
 Lazzaro Felice, Alice Rohrwacher
 Yomeddine, A.B Shawky
 Summer, Kirill Serebrennikov
I film della sezione Un certain regard
Border, Ali Abbasi
 Sofia, Meyem Benm’Barek
 Little Tickles, Andréa Bescond & Eric Métayer
 Long Day’s Journey Into Night, Bi Gan
 Manto, Nandita Das
 Sextape, Antoine Desorieres
 Girl, Lukas Dhont
 Angel Face, Vanessa Filho
 Euphoria, Valeria Golino (con Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea)
 Friend, Wanuri Kahiu
 My Favorite Fabric, Gaya Jiji
 The Harvesters, Etienne Kallos
 In My Room, Ulrich Köhler
 The Angel, Luis Ortega
 The Gentle Indifference of the World, Adilkhan Yerzhanov
 
				 
															 
			 
			 
			
 
															 
															
 
								
 
								 
								