ROMA – Secondo fonti investigative, non ci sarebbe stato nessun intento terroristico dell’uomo tunisino che questa mattina in preda a un raptus ha sfondato la vetrata del Terminal 1 nell’area partenze provocando il panico generale nello scalo milanese.
Inizialmente si era pensato ad un’azione terroristica, ma poi si è scoperta una verità ben diversa. Il tunisino, infatti, avrebbe perso il controllo della vettura a causa di una violenta lite con la moglie, anche lei a bordo della vettura assieme ai suoi tre figli. Tutti privi di documenti L’uomo successivamente è sceso dalla macchina e ha puntato un coltello contro un dipendente della Sea, il quale, percepito il pericolo, si è dato alla fuga. Il tunisino lo ha rincorso, ma poi si è scagliato contro un carabiniere. Alcuni colleghi del militare hanno così aperto il fuoco colpendo la gamba dell’aggressore, che ora si trova all’ospedale di Gallarate dove, piantonato dalla Polizia, è stato sottoposto ad una medicazione. Gli artificieri stanno lavorando per verificare quanto contenuto all’interno dell’auto, ma sembra sia stata esclusa la pista terroristica. L’uomo, sarebbe un pregiudicato che risiede a Ceriano Laghetto, in provincia di Monza.