Omicidio di Sarah Scazzi. Nuovi arresti e interrogatori

TARANTO –   Sono stati arrestati per ‘concorso di soppressione di cadavere’ Cosimo Cosma – detto Miminò – e Carmine Misseri, rispettivamente nipote e fratello di Michele Misseri già in carcere per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi.

Sarebbero state due telefonate fatte dal contadino di Avetrana il giorno dell’omicidio uno degli motivi che, uniti ad altri elementi, non ancora noti, hanno fatto scattare gli arresti.
Nei confronti dei due presunti complici sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, su richiesta del procuratore aggiunto Pietro Argentino e del sostituto Mariano Buccoliero. Il parenti di Michele Misseri lo avrebbero aiutato a nascondere il cadavere della piccola Sarah nel pozzo nelle campagne di Avetrana nel tentativo di distruggerlo.
Le mogli dei due arrestati sono state portate nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Manduria, per essere ascoltate dagli investigatori nell’ambito delle indagini sul delitto di Sarah Scazzi, in particolare sul possibile coinvolgimento dei loro mariti arrestati questa mattina.

Da qualche tempo circolavano voci su un coinvolgimento nell’inchiesta di Cosimo Cosma e Carmine Misseri: i due erano stati interrogati più volte durante tutti questi mesi. È certo che l’omicida di Sarah Scazzi chiamò il fratello al cellulare verso le 15,08. Quindi proprio nel momento in cui quasi certamente si trovava vicino al pozzo di contrada Moscà dove è stato poi trovato il corpo della ragazza. Un’altra telefonata la fece al nipote Mimino intorno alle 18 di quel giorno. Sul contenuto della prima telefonata tra Michele e Carmine i due hanno fornito versioni diverse.

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