Reggio Calabria. Dia sequestra beni a imprenditori per 1,6 milioni di euro

REGGIO CALABRIA  – La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per circa 1.600.000 euro a due imprenditori della provincia reggina. Si tratta di Demetrio Franco, 34enne di Melito Porto Salvo, attualmente agli arresti domiciliari a Reggio Calabria, e Giuseppe Speranza, 60enne di Gioia Tauro, al momento in carcere.

I due decreti di sequestro beni sono stati emessi dal Tribunale di Reggio Calabria-Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta del direttore della Dia e del procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Demetrio Franco risulta essere stato sottoposto a un’ordinanza di custodia cautelare emessa l’8 gennaio del 2007 dal Gip di Reggio Calabria, a seguito di un’attività investigativa svolta dall’Arma dei Carabinieri denominata Chalo Nera. Le indagini hanno permesso di individuare un gruppo di persone, strutturalmente organizzato, dedito in maniera stabile al traffico di sostanze stupefacenti, con capacità di approvvigionamento anche all’estero. Franco, ben inserito in tale contesto, è stato condannato in primo grado, il 3 aprile del 2008 a quindici anni di reclusione per il reato associativo di cui all’art. 74 dpr 309/90. Successivamente, in secondo grado, la pena è stata rideterminata a quattordici di reclusione.

Giuseppe Speranza è arrestato in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 19 dicembre del 2009 dal gip di Reggio Calabria, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dall’Arma dei Carabinieri denominata Maestro. Le indagini hanno permesso di individuare un’associazione mafiosa, ben strutturata, dedita al contrabbando e alla contraffazione di merci provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese. In particolare Speranza veniva individuato quale elemento di raccordo tra la stessa organizzazione e la ‘ndrina Molè di Gioia Tauro. Essendo Franco e Speranza interessati alla conduzione e partecipazione di varie aziende operanti nel reggino, il Centro Operativo della Dia di Reggio Calabria ha dato inizio a due distinte attività di indagine patrimoniale, volte a verificare le modalità di acquisizione dei patrimoni societari e personali riconducibili agli imprenditori, in rapporto con le entrate ufficiali.

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