Ancora morti sul lavoro. Una giornata da dimenticare

ROMA – Si continuano a registrare  decessi sui luoghi di lavoro mantenedo  un record negativo tutto italiano. Oggi un operaio romeno di 53 anni, Ioan Tohanean, ha perso la vita a Roma in un cantiere in zona Anagnina in via del Fosso Centroni mentre stava accatastando pannelli di legno per il getto del calcestruzzo. L’operaio è rimasto schiacciato sotto il peso dei pannelli che improvvisamente hanno ceduto crollandogli addosso.  

Altro decesso nel bergamasco dove Rosario Spampinato, operaio di 50 anni, è stato travolto da un’esplosione avvenuta all’interno di una cartiera Ca-Ma di Lallio. L’uomo stava lavorando al turno di notte quando si è verificato l’incidente. Il forte boato, udito in un raggio di circa 20 km, ha scagliato detriti per centinaia di metri,danneggiando le auto parcheggiate nel quartiere.L’onda d’urto ha sfondato vetrine di negozi e bar danneggiando anche l’interno delle abitazioni. I Vigili del Fuoco sono al lavoro per domare le fiamme altissime.
L’uomo di origini siciliane abitava a Treviolo assieme alla moglie e a due figli. Nella cartiera di via Pascoletto, al momento dello scoppio, erano al lavoro altri sette operai, tutti visibilmente sotto choc.
Sui tragici episodi è intervenuto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

“Va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalità”, ha detto il Capo dello Stato dopo aver appreso la notizia: la dovuta attenzione ai temi della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. “Al di là della drammatica complessità dei fatti e delle conseguenti difficoltà nell’accertamento -essenziale perchè possa esservi giustizia- delle responsabilità che simili eventi spesso presentano, va in ogni caso rifiutata l’idea che si tratti comunque di inevitabili tragiche fatalità. Nè alcun cedimento – osserva Napolitano- è ammissibile per ciò che deve essere l’impegno di tutti -istituzioni pubbliche, anche locali, mondo delle imprese, pubblica opinione- insieme con la vigile consapevolezza degli operatori, affinchè la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica”.

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