No Tav. Un’opera faraonica in un epoca di crisi nera. E’ l’ora di dire basta

TORINO – Per quale ragione il governo non ascolta la voce della ragione? Ormai lo sanno tutti, grandi e piccini che da troppo tempo si battono per quest’opera imponente che non servirà assolutamente a nulla, se non ad arricchire le tasche dei soliti noti.

Se ne è parlato molto della tratta ad alta velocità Torino-Lione, dei danni che causerà, dei miliardi che verranno spesi in un periodo dove le famiglie  italiane, i giovani e gli anziani sono stremati da una condizione insostenibile. Eppure il governo prima e probabilmente quello di adesso fanno orecchie da mercante. Aveva ragione Montanelli quando parlava che in Italia c’è bisogno di una rivoluzione, quella delle coscienze intendiamoci. Perchè ormai non è neppure una questione di appartenenza ideologica. In questo contesto essere destra o di sinistra su certe tematiche non fa  tanta differenza, almeno quando il “buon senso” prevale su tutto. E in questa circostanza ci vuole solo un piccolo sforzo mentale per capire che stiamo andando nella direzione sbagliata.  
L’ultimo dossier sulla tratta in questione parla di una spesa pari a 35 miliardi di lire, senza contare i costi che sta comportando l’aver militarizzato il territorio.
E poi ancor più grave il danno ambientale, in cui si prevede un tunnel scavato nella roccia per 57 chilometri.E non finisce qui.

Il Tunnel della Torino-Lione comporta già a progetto una serie di difficoltà logistiche che ne renderebbero la gestione sicuramente in perdita. Si parla già di voci spropositate  per la sua aereazione e la dissipazione del calore dovuta al passaggio dei treni. Un’opera faraonica che dovrà essere costantemente finanziata con le imposte a danno degli italiani.
Viene quasi superfluo raccontare la cronaca di una giornata di lotta come tante, durante la quale i cittadini sono alla mercè di cinici governanti.
Quest’opera non s’ha proprio da fare.

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