Capodanno. Il bilancio dei botti. A Roma e Napoli 2 morti

ROMA – E’ scoccata da poco la mezzanotte e partono i festeggiamenti per l’anno a venire: il 2012. Nella storica piazza San Marco di  Venezia 70mila coppie si baciano.

A Roma oltre 300mila persone affollano Via dei Fori Imperiali per il mega concerto dell’ultimo dell’anno. Insomma sarebbe la notte del divertimento, ma non lo è per tutti, specie per chi è alle prese con gli infernali botti che ogni anno mietono vittime e feriti. Le ambulanze sfrecciano da un capo all’altro delle grandi città italiane. Non sono servite nè le raccomandazioni e neppure i provvedimenti restrittivi come a Bari, dove nonostante il divieto decine di teppisti hanno esploso grossi petardi. 
E ora si contano i feriti.

Nella capitale è stato un Capodanno di impegno per gli oltre 600 agenti della Questura di Roma e dei Reparti che sono stati impiegati nei servizi pianificati dal Questore Francesco tagliente in vista del capodanno. Dagli operatori del 113 e del Centro per la Gestione della Sicurezza dell’evento, a quelli impegnati nei servizi di piazza, in concomitanza con i 6 eventi principali, cui si sono aggiunti i numerosissimi eventi minori organizzati in locali aperti al pubblico fino ad arrivare ai poliziotti che anche nelle ultime ore hanno continuato l’azione di controllo del territorio. Sono state circa 1400 le chiamate arrivate al servizio di pronto intervento 113 nelle ore più «calde» dell’ultima notte del 2011, con un picco di oltre 450 chiamate segnato tra la mezzanotte e l’una. 72 i feriti connessi all’uso di fuochi d’artifici illegali. A ridosso della mezzanotte, durante le manifestazioni di maggiore rilievo, il Questore ha disposto la chiusura della fermata «Colosseo» della metropolitana. La misura si è resa necessaria al fine di evitare l’ulteriore congestionamento dell’area interessata dal concerto in via dei Fori Imperiali.

A Roma 1 morto 

A Roma, nel quartiere di Boccea  un uomo di 36 anni  è rimasto gravemente ferito dallo scoppio di un petardo artigianale trovato in strada che lui stesso aveva acceso . La vittima, un italiano, aveva recuperato un petardo in strada provando ad accenderlo. Il botto gli è esploso in mano provocandogli gravissime lesioni. Ora il malcapitato si trova al  policlinico Gemelli dove i sanitari lo stanno operando dopo aver recuperato sul luogo dell’incidente i frammenti della mano conseguenti all’esplosione.
Il caso più grave registrato a Roma, dove un uomo di 31 anni, già segnalato dalle forze dell’ordine per alcuni precedenti, tra cui detenzione di materiale esplodente, è morto e due bambini sono finiti in ospedale in gravi condizioni.  A causare la tragedia l’esplosione di alcuni petardi e botti utilizzati dalla vittima per festeggiare il capodanno. La deflagrazione è avvenuta all’interno di un appartamento  al primo piano di un edificio dove c’erano 15-20 persone. I Vigili del Fuoco intervenuti prontamente hanno rinvenuto nella casa diversi chili di botti.

Una vicina di casa ha riportato la sua testimonianza: «Ero a letto quando improvvisiamente si è mosso, sembrava il terremoto. Ho sentito un boato tremendo, poi gente che urlava, poi le ambulanze”.   Al primo piano di via Gigliotti sono ben visibili i segni dello scoppio: sul balcone dell’appartamento sono accatastati oggetti anneriti dalle fiamme. In strada, davanti all’edificio, detriti, bottiglie rotte, sacchi della spazzatura, il vaso di una pianta spaccato, coperte e alcuni fuochi d’artificio inesplosi. «È una famiglia di gente perbene – continua la signora Anna, cha abita in un’altra scala dell’edificio -. Ho sentito che il marito è morto, è una brava persona, hanno due bambini. I botti? Non so niente, qui tutti sparano a Capodanno». Due volanti della polizia sono arrivati stamani in via Gigliotti per un breve sopralluogo. La zona di fronte al palazzo dell’esplosione è delimitata dal nastro di plastica dei vigili del fuoco. Il quartiere si sta appena risvegliando e in giro si vedono pochissime persone.
Nel frattempo restano gravissime le condizioni della bimba di soli 4 anni  colpita da un petardo nella sua abitazione a San Basilio. Secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie la piccola è assistita in rianimazione dell’ospedale Bambino Gesù e avrebbe riportato lesioni al volto e ad un braccio. Inoltre sembra che la forte deflagrazione le abbia causato una frattura; dato che fa ipotizzare la potenza d’urto provocato dall’esplosione.

A Napoli 1 morto. Un uomo rischia di perdere un occhio. Bambino di 10 anni ustionatoù

U’altra vittima nekl napoletano. Questa volta si tratta di un trentanovenne di Casandrino, in provincia di Napoli raggiunto da un proiettile vagante. A Napoli i botti hanno provocato il ferimento di 13 persone, tutti adulti, arrivati stanotte all’ospedale Cardarelli di Napoli con ferite causate da botti di Capodanno. Tra questi un uomo di 48 anni trasportato d’urgenza dall’ospedale di Pozzuoli: ha riportato un trauma facciale, una frattura mascellare e rischia di perdere l’occhio sinistro per l’esplosione di un petardo. Lo scoppio, secondo quanto riferisce Mariano Marmo, dirigente della Uoc Anestesia e terapia intensiva post operatoria del Cardarelli, è avvenuta all’aperto ed è probabile che si sia trattato di uno ‘scoppio anticipatò del petardo. «L’uomo è stato suturato – afferma Marmo – ed è in prognosi riservata: c’è ancora il rischio che perda l’occhio». «C’è una recrudescenza di questo fenomeno – aggiunge Marmo -: siamo vicini agli allarmanti livelli che si registravano a Napoli negli anni 1997-97, periodo considerato ‘maglia nerà per numero di vittime».
Sempre nel capoluogo partenopeo un bambino di dieci anni è stato medicato all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli per ustioni di primo e secondo grado al volto e alle mani, riportate a causa dello scoppio di un petardo. Il piccolo è arrivato in ospedale poco dopo la mezzanotte. Gli operatori sanitari non hanno ritenuto necessario il ricovero.

Tra gli incidenti registrati a Milano quello più grave riguarda un uomo rimasto ferito che ha perso tre dita di una mano. È accaduto tra mezzanotte e mezza e l’una in un appartamento in via Bruni, dove un uomo di 50 anni, nel tentativo di accendere un grosso petardo, se l’è fatto esplodere in mano. Portato dai parenti al pronto soccorso di Niguarda, è stato sottoposto a un’operazione chirurgica per le gravi lesioni subite alla mano destra dallo scoppio, ha riportato l’amputazione di tre dita.
Sempre nel capoluogo lombardo altri quattro feriti, nessuno dei quali –  secondo le prime informazioni del 118 – avrebbe riportato lesioni gravissime.

A Firenze 8 persone sono rimaste ferite per lo scoppio dei botti, la notte di San Silvestro. Fra loro, anche tre ragazzini: due di 12 anni e uno di 13. Per nessuno la prognosi supera i 30 giorni. Nessuno è stato ricoverato. In Toscana sono stati una settantina gli interventi dei vigili del fuoco per episodi legati ai festeggiamenti di Capodanno: il numero più alto a Firenze (19), poi Livorno (17) e Pisa (12). Nella gran parte dei casi si è trattato di incendi di cassonetti o di rami, dovuti allo scoppio dei botti.

A Palermo i vigili del fuoco nel corso della notte hanno effettuato  oltre venti interventi per spegnere le fiamme dei cassonetti dei rifiuti andati a fuoco a causa dei petardi. Un botto ha anche incendiato un’automobile in viale Piazza Armerina, nel quartiere Borgo nuovo. I cassonetti sono stati dati alle fiamme in diverse zone della città: dalla centrale via Mariano Stabile ai quartieri periferici dello Zen, Borgo Nuovo e Brancaccio. Un incidente stradale, per fortuna senza conseguenze, si è verificato in nottata a Prizzi, nel Palermitano, dove un automobilista che aveva bevuto ha perso il controllo del mezzo che è uscito fuori strada capovolgendosi.

Sempre a Palermo un giovane di appena 14 anni è in coma farmacologico dopo aver perso  tre dita della mano destra e  compromesso, forse in maniera irreversibile, la vista all’occhio destro per l’esplosione di un petardo artigianale. Ieri è rimasto sotto i ferri per tre ore. Il direttore dell’unità operativa complessa di Oculistica dell’ospedale di Villa Sofia, Antonio Pioppo, che lo ha operato, ha ricostruito anatomicamente l’occhio, ma è altamente improbabile che l’organo possa riprendere funzionalità. L’occhio sinistro, invece, è integro. Il ragazzo ha lesioni e ustioni al viso, provocati dal botto esploso nella sua stanza in un appartamento del quartiere periferico dello Zen 2. Lo scoppio per la sua violenza ha anche danneggiato una finestra e le pareti della stanza. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

 

In provincia di Brindisi, esattamente a San Pancrazio Salentino, a causa dell’esplosione di un grosso petardo un ragazzo di 18 anni  ha subito nella notte l’amputazione del pollice della mano sinistra e dell’anulare della mano destra. Il ragazzo è stato sottoposto ad intervento chirurgico nell’ospedale  Perrino di Brindisi.

 

A Catania sono una decina le persone rimaste ferite la notte scorsa da botti e colpi di arma da fuoco sparati durante i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno. Nessuno di loro è in gravi condizioni. Il primo ad arrivare in uno degli ospedali della città è stato, prima della mezzanotte, un uomo al quale è scoppiato un piccolo petardo in mano: l’esplosione gli ha procurato ustioni agli arti superiori giudicate guaribili in 15 giorni. Stessa prognosi per tre persone centrate alle gambe da colpi di arma da fuoco sparati in quartieri alla periferia di Catania. Durante la notte i vigili del fuoco hanno compiuto 23 interventi, per spegnere altrettanti incendi. In fiamme, nel centro storico della città, anche otto cassonetti per la raccolta dei rifiuti e quattro automobili.

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