Carceri. Detenuta italiana tenta il suicidio. Salvata in extremis

ROMA – Ha tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene dei polsi e tagliandosi con una lametta la trachea ma è stata salvata dal tempestivo intervento delle altre detenute, degli agenti di polizia penitenziaria e dei sanitari del carcere che, dopo aver tamponato le ferite, l’hanno subito trasferita in Ospedale per le cure del caso.

Protagonista di questa vicenda – la seconda in pochi giorni all’interno delle carceri del Lazio – una detenuta italiana 30enne reclusa nel carcere di Rebibbia Femminile. A segnalare l’accaduto, il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

Secondo quanto riferito ai collaboratori del Garante, questa mattina la donna ha chiesto di poter fare una doccia ma, una volta all’interno del locale, si è chiusa la porta alle spalle e si è ferita più volte con una lametta da barba. Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono state le compagne di cella che hanno subito dato l’allarme.

La donna, a detta di tutti, era perfettamente integrata in carcere, era una detenuta lavorante e mai aveva manifestato problemi di depressione o altro.

«Alla fine di giugno a Viterbo un detenuto romeno tentò di togliersi la vita in circostanze analoghe ed anche quella volta solo per un caso non finì in tragedia –  ha detto il Garante Angiolo Marroni – ma la professionalità degli operatori e la solidarietà mostrata dalle altre detenute non può farci dimenticare che nelle carceri del Lazio si vive una situazione estremamente critica. L’estate è un periodo particolarmente delicato per i detenuti. Il gran caldo, il sovraffollamento e la riduzione delle attività rendono insopportabile la vita all’interno delle celle. In questa situazione non è purtroppo infrequente che le persone più deboli dal punto di vista psicologico vedano, in un gesto disperato, la soluzione a tutti i loro problemi».

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