‘Ndrangheta. Arrestati i familiari di Maria Cacciola. Fermati 11 presunti affiliati cosca

REGGIO CALABRIA  – Tre familiari della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, di Rosarno, suicidatasi ingerendo acido muriatico il 22 agosto del 2011, sono stati arrestati per maltrattamenti in famiglia e violenza o minaccia per costringerla a commettere un reato, ovvero quello di  ritrattare le dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria che hanno contribuito a portare in carcere affiliati alla cosca.

Oggi, infatti, sono stati eseguiti anche alcuni provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Reggio Calabria.  Le dichiarazioni rese da Maria Concetta Cacciola, infatti, hanno contribuito fattivamente all’operazione condotta stamani dai Carabinieri per l’esecuzione di un provvedimento di fermo della Dda di Reggio Calabria contro 11 presunti affiliati alla cosca Pesce.   Le indagini, finalizzate alla ricerca del latitante Giuseppe Pesce, indicato come l’attuale reggente della cosca, secondo l’accusa hanno consentito di individuare i nuovi soggetti a cui era stata affidata la direzione strategica ed operativa del clan, indebolito dalle numerose operazioni che l’hanno colpito. Oltre alle dichiarazioni di Maria Concetta Cacciola, le indagini si sono basate su un  pizzino  scritto da Francesco Pesce, detto «testuni», arrestato il 9 agosto scorso, e sequestrato dagli investigatori, dalle dichiarazioni rese della collaboratrice di giustizia Giuseppina Pesce, figlia del boss Salvatore, e dalle intercettazioni tra gli indagati registrate nel corso delle indagini.

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