Esposto contro la Fornero per il noto choosy

Il padre dello studente suicida Norman Zarcone: “Mio figlio viene ucciso ripetutamente”

ROMA – Ha detto basta  Claudio Zarcone, padre del giovane Norman, lo studente suicidatosi alla facoltà di Lettere di Palermo, e ha presentato un esposto contro il ministro Elsa Fornero per aver etichettato i giovani con la parola “choosy”.

«Non è più concepibile – ha detto zarcone – che esponenti del governo continuino ad usare tale terminologia, prima bamboccioni, poi a sfigati e adesso choosy,  poichè viene offeso il percorso individuale, umano e professionale di un’intera generazione di talenti che non gode di particolari guarentigie o di un nome altisonante».

In questo modo, «mio figlio viene ucciso ripetutamente. Tutta la sua generazione viene delegittimata, frustrata e mortificata». L’affermazione del ministro, «appare ingiusta e palesemente lesiva della dignità di tutti i giovani che, nonostante i titoli scolastici ed accademici conseguiti con merito e profitto, maturati anche con grandi sacrifici, personali e familiari, non ottengono riscontro sociale».

Altro che choosy. Norman d’estate faceva il bagnino in un circolo nautico di Palermo, lavorando 12 ore al giorno. “Col suo gesto straziante – dice il padre –  ha voluto mandare un messaggio preciso e diretto alle Istituzioni e alle giovani generazioni. Il messaggio di non piegarsi alle logiche di potere, il messaggio di non genuflettersi mai, il messaggio di meritocrazia, seguendo – per dirla con le sue stesse parole della canzone “Un cielo senza stelle” (da lui scritta e dedicata a Falcone e Borsellino) – ‘gli editti di giustizia e libertà’ ”.

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