Mafia. Sequestro record per 12 milioni di euro

PALERMO – Sequestro per un valore di 12 milioni di euro. E’ quanto sottratto alla mafia di Villabate che aveva al suo attivo società,  agenzie di scommesse, conti correnti, immobili, appezzamenti di terreno, rivendite di caffè e di alimentari, e persino tre cavalli da corsa. 

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, concordando con le indagini dei carabinieri, ha così eseguito i provvedimenti a esponenti di spicco come Giovanni D’Agati, già reggente della cosca, il quale, dopo l’arresto di Nicola e Antonino Mandalà, aveva preso le redini del clan, diventando molto attivo sul fronte dell’imposizione del pizzo.

Il provvedimento giudiziario ha colpito anche i fratelli Maurizio e Davide Di Peri, figli di Giuseppe, ucciso il 14 marzo 1995 insieme all’altro figlio Salvatore, che si occupavano della gestione delle due agenzie di scommesse, oggetto del sequestro.
Il provvedimento è legato agli accertamenti compiuti a seguito dell’operazione «Senza Frontiere» condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nel giugno del 2009, con l’arresto di 12 soggetti (tra vertici e affiliati alla cosca di Villabate), appurando come quel patrimonio di circa 12 milioni di euro sia stato accumulato attraverso la sistematica imposizione del pizzo ai danni di imprenditori e commercianti e complesse forme di riciclaggio e reinvestimento in attività economiche formalmente legali, tutte intestate a prestanome.

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