Scampia contro la camorra. Luci accese in tutte le scuole

NAPOLI –  Luci, suoni, colori. Chi ha avvertito forte il dovere morale di reagire alla camorra questa volta non si è trattenuto invadendo letteralmente il quartiere napoletano. Erano in tanti l’altra sera.

La scelta di lasciare accese tutte le luci delle scuole ha voluto rappresentare simbolicamente quell’invito così accorato, rivolto alle coscienze di tutti, ad opporsi “al buio e alle strumentalizzazioni”. Il presidente dell’Ottava Municipalità, Angelo Pisani, ha deciso di organizzare l’incontro proprio nella sala dell’istituto “Eugenio Montale”, la struttura nei pressi della quale era stato assassinato qualche giorno fa un pregiudicato di circa cinquant’anni. L’omicidio, rientrante secondo gli inquirenti nella faida tra ‘Girati’ e ‘Scissionisti’, avveniva mentre tanti piccoli alunni stavano intonando canti natalizi per preparare la tradizionale recita. Una circostanza che ha acuito ancor più la sensazione in base alla quale ciò che sta accadendo a Scampia non ha precedenti. Una vera e propria mattanza che sembra non risparmiare proprio nessuno. Regole e schemi sono saltati. Occorre necessariamente arginare la faida. Prima che cadano a terra altri corpi. La gente non ne può più. E’ stanca. Ed è per questo motivo che ha deciso di rispondere presente alla manifestazione. All’evento ha partecipato, tra gli altri, anche il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, il quale ha spiegato che “ci sono momenti in cui occorre sapere ascoltare. E’ giunto il momento di accendere le luci su Scampia. Qui le ombre sono quelle della criminalità”. Per il secondo cittadino partenopeo occorre subito “programmare una riqualificazione reale, un piano straordinario per il lavoro, senza le passerelle del Governo, quelle non servono”. Come probabilmente non servirà tanto un più imponente utilizzo di militari a Scampia voluto dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri. Il fenomeno invasivo della camorra si combatte anche e soprattutto col risveglio delle coscienze. Quelle sensibili. E a Napoli ce ne sono tante. 

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