ROMA – Marco Pannella, giunto al nono giorno di sciopero della sete e della fame, ha accettato la prescrizione della somministrazione di terapia idratante, per via endovenosa.
Dopo l`infusione di un totale di 1.750 cc di liquidi, le condizioni generali sono lievemente migliorate, si legge nell’ultimo bollettino medico sulle condizioni di salute del leader radicale che «continua la completa astensione dall`assunzione di cibi solidi e liquidi come forma di protesta contro la condizioni dei detenuti nelle carceri italiane.
Si è osservato un modesto incremento dei valori pressori – spiegano i medici -. Tuttavia, purtroppo, come temuto, non si è ancora assistito e non si assiste alla ripresa della diuresi. Non è ancora pertanto possibile valutare il grado di reversibilità dell`insufficienza renale sopraggiunta. In queste ore continuano le terapie reidratanti per via endovenosa e vengono effettuati nuovi controlli ematochimici e cardiologici.
Intanto continuano i messaggi di solidarietà a Pannella, come qeullo espresso dal presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, Ignazio Marino: «Abbiamo circa 68mila detenuti in Italia in questo momento e il 50% sono in carcere per reati legati alla droga. Il 70% di questo 50 per cento, quindi circa 28mila persone, stanno lì per reati legati a droghe leggere. Insomma, è inutile che ci giriamo intorno: se non ci fosse la Fini-Giovanardi, avremmo la metà dei carcerati. Allora forse questa riflessione andrebbe fatta”.
Ma c’è anche l’intervento di Roberto Saviano che ha scritto al leader radicale: “Marco, dici che torneresti a bere se io mi candidassi. Non posso farlo. Io mi preoccupo per le tue condizioni e mi occupo del mio Paese come so fare: scrivendo e raccontando. È questo l’impegno unico che posso garantirti, è questo l’impegno che sento di saper fare. Io mi preoccupo per te, ma non ti dirò mai di lasciar perdere la tua battaglia, come tu non dirai mai a me di mollare e lasciarmi alle spalle il lavoro, i sacrifici e le sofferenze degli ultimi dieci anni». È il passaggio finale della lettera che Saviano ha scritto a Marco Pannella e che pubblica sul suo profilo facebook.
«Caro Marco- scrive Saviano-, conosco bene le tue battaglie. Il nostro impegno è diverso, ma la legalità e la salvaguardia della democrazia, in ogni loro declinazione, in ogni loro espressione, avranno sempre molti, moltissimi punti in comune. Condivido la tua indignazione, che è anche la mia, sullo stato terribile in cui versa la nostra democrazia, a partire proprio dalle prossime elezioni…»