Omicidio suicidio nel barese. L’autopsia farà luce

BARI – E’ probabile che sarà l’esito dell’autopsia a far luce sulla strage di Sannicandro di Bari, dove Michele Piccolo, farmacista di 55 anni, secondo la prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, avrebbe ucciso prima la moglie Maria Chimienti, 55 anni, e la figlia Letizia, 19 anni, sparato al figlio Claudio 24enne e poi si sarebbe tolto la vita gettandosi nella piscina della propria villa alla periferia del paese.

Martedì si procederà all’esame autoptico sui corpi
rinvenuti senza vita due giorni fa, per capire come è morto il presunto autore dell’omicidio-suicidio, il farmacista 55enne, che è stato trovato privo di vita nella piscina dell’abitazione ma, secondo gli investigatori, avrebbe ingerito farmaci per uccidersi dopo aver compiuto la strage.

Al momento, però, non si esclude nessuna pista e la Procura di Bari ha aperto un’inchiesta per omicidio plurimo, mentre nella nottata sono stati ascoltati dai carabinieri molti conoscenti della famiglia, ben nota in paese. Maria Chimienti era vicesindaco di Sannicandro di Bari, mentre il marito aveva una ben avviata farmacia ad Acquaviva delle Fonti. Ed è proprio l’incasso della giornata di lavoro che sembra alimentare alcuni dubbi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Claudio, il figlio 24enne morto dopo una giornata di coma irreversibile, avrebbe preso i mille euro d’incasso e sarebbe rientrato a casa, ma di quei soldi non ci sarebbe traccia, così come dell’arma del delitto, una pistola non ancora ritrovata. Intanto, gli investigatori continuano ad indagare e a non escludere alcuna pista.

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