Letta, taglia gli stipendi ai ministri. Via la diaria a favore dei disoccupati

ROMA – Il primo atto di questo goevrno «sarà l’eliminazione di quel residuato che è lo stipendio di ministro, aggiuntivo all’indennità parlamentare». E’ quanto stabilito dal premier Enrico Letta, intervenendo all’assembela di Rete imprese Italia, parlando della prima misura che sarà presa oggi in consiglio dei ministri.

L’eliminazione degli stipendi dei ministri servirà per la «copertura simbolica degli strumenti a tutela di chi perderà il lavoro», spiega ancora il Presidente del Consiglio sottolineando il «legame forte» tra la riduzione dei costi della politica e «gli aiuti a chi soffre». «Viviamo situazione di grande difficoltà- aggiunge Letta- ognuno deve fare la sua parte». E quindi «confermo che il primo atto che il governo compirà non riguarda altri, ma riguarda noi stessi». Infine Letta ha ribadito la sua linea, ovvero che l’Europa deve cambiare: “quella di oggi non è in grado di rispondere ai problemi. Oggi è la festa dell’Europa e lavorare su una nuova Europa sarà la prima priorità del governo”.

Nel frattempo oggi è stato annunciato il primo Consiglio dei ministri ‘operativò del governo Letta che disporrà il provvedimento. All’incontro si discuterà anche dell’Imu e della sua sospensione di giugno e del rifinanziamento della Cig in deroga.

Sulla questione ‘lavoro’ è intervenuta anche Susanna Camusso: “Diciamo al presidente del Consiglio Letta che oltre a incontrare le associazioni imprenditoriali, sarebbe urgente che incontrasse anche i sindacati”, ha ribadito la sindacalista.

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