Fiat pronta a lasciare l’Italia. Chiesto urgente incontro con il governo

ROMA – Importanti settori del gruppo Fiat si appresterebbero a lasciare l’Italia. Le notizie in questi ultimi tempi sono circolate  con sempre maggiore insistenza. In particolare indiscrezioni diffuse da Blomberg, una fonte  attendibile, hanno messo in allarme la Fiom Cgil che chiede al governo di convocare un tavolo di confronto per “affrontare la crisi che, anche a prescindere dalle notizia su possibili delocalizzazione sta investendo tutto il gruppo.”

Michele De Palma, coordinatore nazionale per la Fiom Cgil del gruppo Fiat in una dichiarazione sottolinea che “ le indiscrezioni trovano conferma in “ notizie oggettive. Il gruppo Fiat si sta delocalizzando. Questa delocalizzazione riguarda il management, la ricerca e sviluppo, le produzioni e la quotazione delle società. Ricordiamo -prosegue De Palma- il trasferimento della proprietà di Fiat Industrial (Cnh e Iveco) dall’Italia all’Olanda, le dichiarazioni fatte dalla proprietà circa la quotazione di Fiat negli Stati Uniti e di non poco conto le comunicazioni rilasciate al meeting con gli azionisti, dove l’amministratore delegato aveva ragionato di una possibile vendita di asset produttivi per ottenerne la liquidità utile ad acquistare le azioni del Fondo Veba al fine di poter ottenere la disponibilità del “tesoretto” della Chrysler.”
Negli ultimi tre anni, con la nascita di Fabbrica Italia e la dichiarazione di fallimento della stessa, sono state milioni le ore di cassa integrazione in tutto il gruppo Fiat, sia ammortizzatori sociali  straordinari sono già oggetto di una richiesta di incontro presso il Ministero del Lavoro per una verifica visto che la Fiom-Cgil ha rilevato irregolarità nel rispetto delle procedure e dell’utilizzo.-conclude De Palma- di convocare urgentemente un tavolo per affrontare la crisi che sta coinvolgendo tutto l’automotive a partire dalla Fiat, perché se non ci saranno interventi nel giro di poco tempo si determineranno decine di migliaia di esuberi.”

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