Rifiuti. Sentenza obbliga l’Ama a risarcire l’Iva applicata sulla Tia

ROMA – Prosegue l’impegno della Federconsumatori per la restituzione dell’IVA pagata illegittimamente sulla TIA. Come sancito da una sentenza della Corte Costituzionale, confermata da un ulteriore pronunciamento della Corte di Cassazione, la TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) è una “tassa” e non una “tariffa”, pertanto, sulla stessa non è applicabile l’IVA.

Dopo Alessandria, Genova, Prato, Venezia e Trento, questa volta è un Giudice di Pace di Roma a pronunciare la sentenza che dispone il rimborso a delle somme versate illegittimamente da 21 cittadini rappresentati dalla Federconsumatori.
Una nuova importante vittoria, che apre la strada dei rimborsi anche nella Capitale, dove i nostri legali stanno operando analogamente in numerosi contenziosi che raggruppano complessivamente migliaia di ricorrenti.
Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini interessati a fare ricorso tramite la nostra Associazione.
Al Governo, invece, chiediamo una presa di posizione decisa e responsabile, che disponga inequivocabilmente l’inapplicabilità dell’IVA sulla tassa sui rifiuti: nel testo di legge sulla nuova Tares, infatti, pur facendo sempre riferimento alla natura tributaria della tassa (esente, quindi, da IVA), non viene mai fatta esplicita menzione dell’applicazione o meno dell’IVA.
In mancanza di un segnale chiaro da parte del Governo, aziende e comuni potrebbero dare “libera interpretazione” alla norma, tornando a scaricare i costi dell’IVA sui clienti finali.
Attendiamo, inoltre, un pronunciamento del Governo anche in relazione all’annosa questione dei rimborsi IVA, che oltre 6 milioni di famiglie attendono da troppo tempo.

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