Muore sul lavoro i datori lo gettano in discarica. Senza identità per 4 anni

ROMA – “Sono disgustato dal comportamento di questa gente, che ha pure il coraggio di  definirsi “datore di lavoro. Altro che semplificare la sicurezza sul lavoro, bisognerebbe inasprire le pene per i responsabili delle morti sul lavoro”. Questo il commento a caldo di Marco Bazzoni, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze, dopo aver appreso la notizia del ritrovamento del corpo di Mihai Istoc, l’operaio romeno morto in un cantiere  il cui cadavere fu nascosto in discarica per ben 4 anni.

Ma vediamo i fatti. Istoc, aveva 45 anni quando perse la vita cadendo una mattina di giugno del 2009 da un ponteggio in un cantiere dalle parti di Venaria, nel Torinese. I datori di lavoro, ora accusati di occultamento di cadavere, pensarono di far sparire ogni traccia dell’accaduto, visto che la vittima era stata assunta in nero e poi stava lavorando senza nessuna imbracatura di sicurezza. Così il suo corpo privo di vita fu gettato su un divano  in una discarica abusiva tra i boschi dell’Astigiano dove 10 giorni dopo venne trovato da due cacciatori di cinghiali senza documenti. Quel corpo senza identità rimase tale per 4 anni, mentre in Romania la moglie e i due figli lo cercavano disperatamente. Solo il test del Dna hanno svelato e ridato  un nome ed un cognome al povero uomo. Una fine davvero inquietante che rimette al centro della questione la sicurezza del lavoro e la mancanza di controlli adeguati.

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