Quando una riforma della giustizia significa arretramento delle stato dal territorio

Mobilitazione dei lavoratori della Giustizia nel Lazio il 20 settembre

ROMA – Domani i lavoratori del Giustizia manifesteranno per protestare contro la riforma della geografia giudiziaria, entrata in vigore dallo scorso 13 settembre che si tradurrà in un arretramento dello Stato dal territorio. La riforma  rischia, da subito, di gettare la Giustizia nel caos organizzativo.

Unitariamente FP CGIL , CISL FP,  UIL PA hanno indetto una assemblea davanti alla sede di Via Arenula  dalle 11 alle 14, per lanciare un appello al Ministro e bloccare l’applicazione della nuova geografia che per la nostra regione taglia 15 sedi distaccate e avrà gravi ripercussioni negative non solo sui lavoratori ma anche sulla nostra comunità.

La Giustizia e il suo Ministero  hanno bisogno di una vera  riforma orientata verso una semplificazione  delle procedure per velocizzare i tempi, hanno bisogno di un vero, serio e mai decollato processo di digitalizzazione. E’ necessario riorganizzare gli uffici per rendere efficiente il servizio valorizzando soprattutto le professionalità interne. Occorre incrementare gli organici  carenti. Una seria riorganizzazione deve avere obiettivi condivisi ed essere realizzata attraverso relazioni sindacali corrette.

Nonostante Cgil Cisl e Uil abbiano  manifestato da subito  preoccupazioni e presentato  proposte non è stata fornita alcuna risposta convincente e il Ministro ha proseguito nell’attuazione di questo progetto sbagliato.

Ora è il momento della mobilitazione .

~Diciamo no alla chiusura delle sezioni dei Tribunali e alla ennesima penalizzazione per lavoratori e cittadini.

Chiediamo una vera riforma e riorganizzazione  della Giustizia che  renda anche il nostro territorio più coeso, più competitivo, capace di generare sviluppo e occupazione.

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