Violenza donne. In Lombardia fenomeno aumentato del 53% in due anni

MILANO  – Le violenze domestiche sono aumentate del 53,4% rispetto a due anni fa, e del 15% ripetto al 2012. I dati allarmanti arrivano dal Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) della clinica Mangiagalli, che è il Centro di riferimento della regione Lombardia, e sono stati presentati oggi a Milano.

Le proiezioni – osserva Alessandra Kustermann, direttore del Pronto Soccorso Ostetrico-ginecologico della Fondazione Cà Granda Policlinico e responsabile dell’SVSeD – dicono che entro la fine di quest’anno avremo 769 casi, contro i 576 dell’anno scorso. Quindi ci sarà un ulteriore incremento. Stiamo vedendo più di 4 donne al giorno«. 

L’analisi del periodo 1 gennaio – 15 ottobre 2013 rispetto allo stesso periodo del 2011 mostra che gli accessi al servizio SVSeD sono stati 111 in più (un aumento del 23,2%), per un totale di 590. Ad aumentare sono soprattutto le violenze domestiche, che registrano un +53,4% rispetto a due anni prima. Rispetto al 2012, invece, per lo stesso periodo si sono registrati 77 casi di violenza in più, pari a +15% (513 casi in totale). Anche qui ad aumentare maggiormente sono i casi di violenze domestiche, che registrano un incremento del 44%. Rispetto al 2012, invece, sono in calo le violenze subite dagli uomini: erano 26 l’anno precedente (3,9% del totale), mentre sono 9 nel 2013 (2,5%). Analizzando i numeri si scopre che l’aumento dei casi di violenze riguarda anche «le fasce di età più estreme osserva Kustermann – a essere ‘vittimè sono anche le donne con più di 55 anni». La fascia di età con il maggior numero di casi si conferma quella tra i 25 e i 34 anni, e registra un aumento di 3,3 punti percentuali (nel 2012 rappresentavano il 25,4% dei casi; a ottobre 2013 sono saliti al 28,7%). In aumento anche i casi nella fascia 35-44 anni (23,5% nel 2012 contro 24,6% del 2013) e quelli sulle donne con più di 55 anni (4,4% nel 2012 contro 5,2% nel 2013). 

 

«Altro dato rilevante è quello che riguarda la reperibilità telefonica – fa notare Kustermann – cioè le richieste di aiuto al telefono, che sono aumentate del 314,6% in più se il confronto è con il 2011, arrivando ad un picco di +460% nei weekend». Considerando il totale dei casi, le violenze sessuali sono sempre state in maggioranza rispetto alle violenze domestiche, ma nel 2013 la situazione è cambiata: se nel 2012 la violenza sessuale costituiva il 58% delle richieste di aiuto e la violenza domestica il 42%, nel 2013 la percentuale si è ridotta al 49,8%, con un aumento delle violenze domestiche che ora rappresentano il 50,2% dei casi. In calo anche le violenze sessuali registrate sui minori: al 15 ottobre 2013 si sono contati 60 casi (16,5% del totale), metà dei quali si concentrano nella fascia 14-17 anni (29 casi), e a cui si aggiungono 24 casi di maltrattamento su minori osservati nel 2013 nel Pronto Soccorso Pediatrico della Fondazione. Nell’intero anno 2012 la violenza sui minori ha registrato 131 casi, pari al 20% del totale, con 62 episodi nella fascia 14-17 anni. Si registra invece un aumento di casi di violenza sessuale subita da donne residenti all’estero, che si trovano momentaneamente in Italia per motivi di studio o di lavoro: erano 4 nel 2012 (0,6% del totale) e sono diventati 7 nei primi dieci mesi del 2013 (1,9%). «E finisce anche il luogo comune – sottolinea Kustermann – che le violenze riguardino alcune aree geografiche. A noi si rivolgono con maggior frequenza dal sud America, il 33,1%, dall’Africa il 20,3% e il 19,66% dal resto dell’Europa». La nazionalità delle donne vittime di violenza domestica rimane equamente suddivisa tra italiane e straniere, come nel 2012: in particolare, nel 2013 solo 9 vittime straniere di violenza domestica erano prive di permesso di soggiorno e 15 avevano già ottenuto la cittadinanza italiana. Rispetto al 2011, si è registrato un incremento significativo delle vittime di violenza domestica disoccupate (dal 14,6% del 2011 ad un 24,3% del 2013). 

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