Yara, un enigma appare su Wikipedia

N. P., racconta che “è stata una cosa del tutto casuale.

Stavo cercando su Google il significato di un nome per mia figlia, Vesna, appunto, e mi sono comparsi due link, il secondo dei quali era alla pagina di Wikipedia. Leggendo il testo ho trovato queste parole che sembravano dei refusi ma quando è apparsa anche la parola Yara mi sono insospettito, li ho messi insieme ed è venuta fuori una frase. A quel punto ho avvisato la polizia”. Il nome Vesna, di origine slava, ha tra l’altro un’attinenza con quello di Yara in quanto entrambi significano ‘primavera’.”

Potrebbe essere un mitomane, la persona che ha inserito in un testo di Wikipedia, che tratta la trama del film di Mazzacurati, ‘Vesna va veloce’,  la frase in codice “So dove si trova il corpo di Yara contattate il numero 3…” e poi le cifre dell’utenza telefonica di un cellulare. Il testo con il messaggio cifrato è già stato prontamente rimosso da Wikipedia.
Ve lo proponiamo evidenziando con il neretto le parole che messe una accanto all’altra creano il messaggio: “Quindi so Vesna decide di partire per Milano dove e in una lettera ad una si sua amica scrive: “Le persone che ti vogliono bene trova vogliono tenerti vicino il a loro e finiscono per farti soffrire”. Antonio corpo si offre di accompagnarla a Milano, ma durante il viaggio hanno un incidente di auto e Vesna, senza documenti, viene accompagnata a Firenze per essere poi rimpatriata. Durante di yara il viaggio però, approfittando contattate di una sosta e della distrazione dei carabinieri, Vesna riesce a scappare lanciandosi di corsa sull’autostrada. La sua corsa il numero causa un grave incidente, la scena successiva lascia intuire che la ragazza sia stata investita e uccisa da un Tir. L’ultima inquadratura però la mostra che corre nella campagna innevata, lasciando allo spettatore la decisione di ritenere se la fuga sia riuscita o se Vesna, tre solo dopo la morte, sia finalmente libera”. La Polizia postale di Bergamo sta indagando per scoprire se dietro a questa strana vicenda, si nasconda il colpevole del delitto.
I criminologi sanno che spesso, come succede a Raskolnikov, il protagonista del romanzo di  Dostoevskij ‘Delitto e castigo’, i colpevoli di efferati delitti, sono divorati dai sensi di colpa, che rendono loro una vita psichica difficile se non impossibile. Quindi spesso, comportandosi in maniera ambivalente, disseminano tracce enigmatiche, un po’ per cercare chi possa fermare la loro ossessione compulsiva di uccidere, e un po’ per sfidare gli inquirenti. Chiatti, il mostro di Foligno che ammazzò due bambini uno dopo l’altro, lasciò vicino al primo bambino violentato ed ucciso un biglietto farneticante scritto con il normografo firmandosi ‘il mostro’: “Aiuto! Aiutatemi per favore. Il 4 ottobre ho commesso un omicidio. Sono pentito ora anche se non mi fermerò qui. (… ) “PS.: non cercate le impronte sul foglio, non sono stupido fino a questo punto. Ho usato dei guanti. Saluti, al prossimo omicidio”.

Quindi anche questo messaggio cifrato che non lascia dubbi sul suo significato, potrebbe essere molto simile, come contenuti psichici, al messaggio di Chiatti.
Entrambi i nomi, Yara e Vesna, significano primavera, anche se il secondo possiede anche l’accezione di ‘messaggero’. Quindi Vesna significa messaggero, perché è anche una divinità slava, ‘Slavic della molla’, posta al confine tra inverno e primavera che a sua volta è messaggera della bella stagione. E sappiamo anche che il passaggio tra l’inverno e la primavera in tempi antichi veniva celebrato con riti cruenti, poi addomesticati dalla civiltà, di cui rimangono ancora tracce nelle feste paesane.
Certo, queste potrebbero sembrare delle elucubrazioni mentali ma spesso, per cercare di scoprire i malati di mente che compiono questi orribili delitti, si deve entrare nel loro mondo e seguire i loro deliri.

Comunque tutto ciò di fronte alle parole di Don Corinno, sacerdote di Brembate e novello schomen mediatico, è un ‘peccato veniale’. Parlando pro domo sua, predica dal pulpito “C’è il paradiso, amici! Se non ci fosse il paradiso ci sarebbe solo la disperazione, l’assurdo! Oggi per noi il paradiso è più vicino, perché lì c’è la nostra Yara. Il male si vince con il perdono, non con la vendetta.” Anche lui cerca di sfruttare il tragico accadimento  per recuperare un po’ di fedeli che si sono allontanati troppo dalle sue amabili mani di pastore. Continua Don Corinno: “Davvero si sono visti dei miracoli, gente che da una vita non andava in chiesa ricominciare a pregare, riavvicinarsi alla fede”. Non vediamo dove sta il miracolo! Comunque, ecco fatto, già ci sono dei miracoli e sta partendo la sarabanda cattolica che porta alla santificazione. C’è da scommettere che fra breve vorranno trasformare la povera Yara Gambirasio in un’altra Santa Maria Goretti.

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