Possedere 1.243 case e non dichiararle. Angiola Armellini, un’ evasione da 2 miliardi

ROMA –  Angiola Armellini, imprenditrice. è stata denunciata alla procura di Roma assieme ad altre undici persone per associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale: secondo gli accertamenti svolti dal pm Paolo Ielo, sono riconducibili alla donna i 1243 immobili, quasi tutti nella Capitale e non dichiarati al fisco.

Angiola Armellini è figlia di Renato, il ‘palazzinarò romano diventato celebre negli anni del ‘boom’ economico, stroncato da un malore nell’estate del ’93 mentre nuotava a pochi metri dalla riva all’Argentario. Proprietaria di 1.243 immobili, quasi tutti nella Capitale, ha “nascosto” al Fisco oltre 2 miliardi di euro, un tesoro sparso in numerosi conti esteri. I finanzieri, tra l’altro,  le hanno contestato la mancata dichiarazione di disponibilità estere in Lussemburgo, nel Principato di Monaco ed in Svizzera, in violazione del “monitoraggio fiscale” per un valore complessivo (considerando la somma di tutte le annualità accertate dal 2003) di oltre 2 miliardi.

La nota di Federconsumatori e Adusbef. Se hai una casa vai nel panico per le tasse, se ne hai 1.243 … stai tranquillo

Mentre milioni di cittadini sono nel panico per la prossima scadenza della mini IMU, affollando gli uffici dei centri di assistenza fiscale, quelli postali e le banche per provvedere in tempi stretti al pagamento, si viene a scoprire che in Italia esistono persone che, pur possedendo 1.243 case, non hanno mai pagato IMU o ICI. Una notizia che ha il sapore di una vera e propria beffa. La maxievasione in questione va avanti dagli anni novanta, ammonterebbe a 17 milioni, con omessa dichiarazione dei ricavi per 190 milioni. Assistere a vicende simili è intollerabile. Per questo chiediamo al Governo ed alla Guardia di Finanza un serio sforzo per intensificare con ogni mezzo la lotta ai grandi evasori, dentro e fuori i confini nazionali.

Non è possibile che evasori (a maggior ragione di tale portata) continuino a vivere alle spalle di milioni di famiglie costrette a fare i conti con una pressione fiscale alle stelle (oltre il 44%) e con un potere di acquisto ai minimi storici (-13,4% dal 2008 ad oggi).

“È ora di iniziare ad avviare controlli seri, che vadano a stanare i maxi evasori ed i ricchi possidenti del tutto ignoti al fisco. Non si possono limitare gli accertamenti sempre e quasi unicamente ai “soliti noti”, che al massimo sbagliano i versamenti di una ventina di Euro.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.    

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