Marò, ennesimo rinvio. La Corte Suprema si aggiorna il 24 febbraio

NEW DELHI – Poco dopo l’apertura dell’udienza odierna sul caso dei due marò italiani la Corte Suprema indiana ha deciso un ulteriore aggiornamento a lunedì prossimo 24 febbraio alle 14 ora locale (le 18,30 ora italiana) per ascoltare il parere del governo sul Sua Act, la legge indiana anti-pirateria ed anti-terrorismo, che la difesa italiana ritiene sia inapplicabile al caso dei due marò. «L’Italia non è un Paese terrorista», ha ribadito in apertura di udienza l’avvocato della difesa, Mumukul Rohatgi. 

Il legale ha anche lamentato le lungagini burocratiche che hanno rallentato il caso: i due marò italiani, ha ricordato, sono da due anni in India e debbono tornare in Italia. I fucilieri di marina militari non sono presenti in aula e sono rimasti nella sede dell’ambasciata italiana a New Delhi dove da mesi risiedono. A rappresentarli nella sede della Corte, oltre al team degli avvocati della difesa, ci sono l’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura, e l’ambasciatore, Daniele Mancini. 

Sull’inricata questione è intervenuto  l’inviato speciale del governo, Staffan De Mistura: “L’ennesimo rinvio, il ventiseiesimo, il sesto in Corte Suprema. Ora francamente è troppo. È chiaramente un segno della difficoltà del governo indiano, che la prossima settimana dovrà chiarire se intende mantenere ferma la legge anti-terrorismo nonostante le pressioni contrarie della comunità internazionale.  Rinviino pure quanto vogliono, ma adesso – ha aggiunto De Mistura,  – a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dev’essere concesso di lasciare l’India. Rinviino pure quanto vogliono”.

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