ROMA -Il 118 di Roma ha soccorso con ambulanze e automediche e trasportato in ospedale 13 persone dopo i disordini scoppiati durante il corteo dei movimenti per la casa: sei tra gli appartenenti alle forze dell’ordine e sette tra i manifestanti.
La precarietà che si traduce con il problema delle famiglie che non arrivano alla fine del mese e la conseguente esplosione dei casi di morosità di cui lo sfratto ne è il risultato più brutale.
La fatica di vivere tutti giorni alla soglia della povertà, davanti ad un governo sordo alle richieste d’intervento, per un reddito che permetta di vivere dignitosamente e avere una casa in cui abitare.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto migliaia di persone da tutta Italia a scendere in piazza a Roma.
Tuttavia, alla fine le motivazioni come spesso accade, sono state superate dal degenerare della situazione, dagli scontri con la polizia, dalla violenza che disarma e annacqua le ragioni.
Al corteo partito alle 15:00 da Porta Pia hanno sfilato pacificamente tanti precari, disoccupati, migranti e lavoratori, tutti uniti e inflessibili contro il jobsact.
“Ribaltiamo il governo Renzi. Cancelliamo il decreto Lupi e Jobs act” dietro questo striscione migliaia di persone hanno sfilato alla manifestazione dei movimenti antagonisti contro il governo e il decreto casa. Tra le bandiere c’erano anche quelle di No-tav e No-Muos.
Lancio di uova e arance, la manifestazione è poi degenerata, quando il corteo è arrivato in via Veneto, la polizia è intervenuta con le cariche: il bilancio è di numerosi feriti, tra poliziotti e manifestanti, trasportati dal 118 di Roma in diversi ospedali. Un uomo ha perso le dita della mano per lo scoppio di un petardo. Tra i feriti anche sei agenti. Il Viminale fa sapere che per gli scontri sono state fermate 24 persone.
Alla fine la manifestazione si conclude nel caos, oltre la ragione e nell’irragionevole repressione che sempre più spesso in questo paese accompagna il dissenso.
FOTO DI GIUSEPPE MATESE
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