ROMA – Berlusconi ora nega di sapere che Marcello Dell’Utri, persona che giudica «perbenissimo», si trovasse a Beirut in Libano. «Ho negato. Non sapevo neppure dove fosse. È stata un sorpresa», dice dell’ex Senatore di FI, di cui tesse l’elogio: «Non solo non mi ha tradito, ma è una persona perbenissimo. Non conosce cose negative fatte da Dell’Utri, è un cattolico praticante».
«È un uomo molto colto – dice il leader di FI intervistato da Formigli – torturato da vent’anni da un’accusa assurda, da un’invenzione: il concorso esterno in associazione mafiosa». Ma «Dell’Utri è nato a Palermo, ha studiato a Palermo, ed è naturale conoscere palermitani che poi vengono considerati mafiosi. Non c’è nessuno che ha indicato il reato di cui Marcello si è macchiato o che si è dedicato a compiere. Capisce che cos’è l’Italia oggi. Questa è l’Italia che vogliamo cambiare».
Nel frattempo il Tribunale del Riesame di Palermo ha respinto il ricorso contro il provvedimento d’arresto presentato dai legali di Marcello Dell’Utri. Per i giudici «emerge amplissima la sussistenza dell’eccezionale portata delle ravvisate esigenze cautelari che, a fronte, di una programmata e dunque deliberata volontà di fuga, consentono di ritenere le stesse di ‘un non comunè, spiccatissimo ed allarmante rilievo, tale da superare il divieto di custodia cautelare per gli ultrasettantenni». Dell’Utri quindi è ancora agli arresti ospedalieri a Beirut.