Lampedusa, Berlusconi non compra più casa

ROMA – “48-60 ore” fa, il momento più spettacolare dello show del premier sull’isola é stato senz’altro l’annuncio di aver comprato Villa Due Palme. Come rassicurare i lampedusani sull’effettivo rispetto della parola data? Come garantire loro che le promesse saranno davvero mantenute? Ecco l’idea pirotecnica che ha avuto il presidente del Consiglio:  diventare egli stesso lampedusano. Comprando una casa. D’ora in poi, quindi, gli interessi degli isolani saranno anche i suoi. In quanto, appunto, anche’egli adesso isolano.

Applausi, cori da stadio: il cavaliere ha fatto gol. Ha conquistato il cuore dei suoi nuovi tifosi.
E l’appariscente berlusconata ha puntualmente avuto effetto anche sui media. Radio e tv ne parlano a ripetizione; i giornali dedicano pagine e pagine alla villa, con tanto di foto, storia, prezzo. In qualche editoriale ci sono anche attestati di stima e invidia per aver speso relativamente poco per una casa tanto bella e grande (circa 1,5 milioni di euro). Firme prestigiose tessono le lodi della nuova bizzarria del cavaliere, per una volta definita non semplice e vanesia esibizione di ricchezza, ma soprattutto un’efficace trovata per ottenere la fiducia dei lampedusani: il governo davvero renderà migliore l’isola, perché d’ora in poi ci vivrà (una manciata di giorni all’anno) anche il premier. Gli isolani sognano. Già si pensa ad una nuova Costa Smeralda; già si immaginano i lauti affari con amici sceicchi del cavaliere; già si pregusta un turismo di vip e starlette. Una nuova Lampedusa, più bella, più importante, più ricca.

Ebbene. Ieri sera, le telecamere di Annozero sono entrate nella villa giù diventata leggenda. A dire il vero, è un pò malmessa. E’ da anni che il precedente proprietario, un nobile siciliano, l’ha abbandonata. I segni del tempo e della trascuratezza si vedono. Si capisce come mai Berlusconi sia riuscito a pagarla relativamente poco. Ciò nonostante, la casa sembra davvero bella: luminosa, spaziosa, con un bel giardino, le due palme che le danno il nome, la spiaggia privata, una caletta selvaggia sulla quale si affaccia. Non c’è che dire: il cavaliere ha fatto un bell’acquisto. Brooommm! Che succede? Colpo di scena. Un rombo irrompe nel sonoro delle riprese. E’ passato vicinissimo un aereo.

Il giornalista spiega: la casa confina con l’aeroporto. E’proprio attaccata: ne condivide il recinto. Il giornalista aggiunge divertito: il governatore della Sicilia, Lombardo, gli ha confidato che Berlusconi è rimasto assai perplesso nel vedere la villa dall’aereo. Soprattutto, nel vederla così vicina all’aereo. Lombardo dubita che il premier alla fine sul serio la comprerà. O Berlusconi fa spostare l’aeroporto; oppure deve ritornare su “In-ter-nett” e sceglierne un’altra. Poco male: non sarà questo un problema per lui. Nemmeno la prima soluzione. E non sarà questo un problema nemmeno per i lampedusani: se Berlusconi non dovesse mantenere la promessa di diventare lampedusano, se ne farebbero una ragione.
Adesso hanno altre priorità. L’importante ora è che il presidente mantenga l’altra promessa: “Lampedusa ai lampedusani”. Aveva detto entro “48-60 ore”…

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