Mafia Capitale. Orfini esclude dimissioni Marino

ROMA – Il presidente del Partito democratico, Matteo Orfini, lasciato oggi il Campidoglio dopo il vertice con il sindaco Ignazio Marino, ha dichiarato:“Quella delle dimissioni del sindaco Marino è un’ipotesi che non esiste e che non è mai esistita. Noi abbiamo il dovere di continuare a governare questa città per sconfiggere la criminalità e far funzionare meglio la città. Questo è quello che ci hanno chiesto i cittadini votandoci ed è quello che faremo e che stiamo facendo”. 

Dunque per Orfini la riunione è andata bene. “Si respira una buona aria” ha detto. “Noi stiamoandando avanti nella direzione del contrasto alla criminalità, quanto emerge dalle carte conferma quello che diciamo dall’inizio. C’è un’amministrazione sotto la quale la mafia ha attecchito in questa città e un’amministrazione che ha iniziato a contrastarla. Abbiamo parlato anche degli atti che stiamo per assumere, come il dimezzamento delle commissioni consiliari del Comune: oggi sono 24, che è un numero incredibile, e diventeranno 12. L’atto verrà depositato in Campidoglio tra oggi e domani”. 

Ignazio Marino  invece al termine della stessa riunione, parlando del suo vice, Luigi Nieri, è stato stringato e di poche parole, limitandosi a dire semplicemente che “Nieri sia una persona molto perbene”.

Nel frattempo alla Pisana il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti ha espresso il suo sostegno pieno e il ringraziamento alla Procura di Roma guidata dal dottor Pignatone e all’Arma dei Carabinieri.  Zingaretti ha dichiarato: “questa inchiesta stanno svelando un quadro corruttivo drammatico di proporzioni inaudite. Ribadisco qui la scelta di costituirci parte civile nel processo che inizierà il 5 novembre presso il Tribunale di Roma”. Poi ha aggiunto: “L’opposizione è arrivata a chiedere le mie dimissioni, richiesta che non condivido ma non demonizzo, e inserisco con rispetto in una dialettica che in democrazia è dovuta in primo luogo da chi ha più responsabilità”. Infine ha concluso: “guai a dare una lettura riduzionista di quanto sta emergendo come ad un fatto improvviso e stupefacente o solo amministrativo. Un meteorite che deflagra in un giardino pulito. No, io non lo credo. Era chiaro l’affermarsi, negli ultimi anni a Roma e non solo, di una vera e propria mutazione genetica del concetto stesso di azione politica, troppo slegata dai valori, programmi, tensione etica, e troppo ambigua in un’idea perversa della gestione del potere come beneficio per se stessi. Il potere come opportunità di carriera e arricchimento personale, è sempre meno fine opportunità di realizzare progetti collettivi, visioni e speranza”.

Dal canto suo il M5s ha già pronta la mozione di sfiducia per Nicola Zingaretti. E’ stata quindi redatta ma per poterla presentare servono 11 consiglieri che la sottoscrivano e quelli pentastellati arrivano a 7. Per questo sono già partite le trattative col centrodestra per trovare i rimanenti quattro. “Noi chiediamo le dimissioni del presidente Zingaretti – ha detto il capogruppo Valentina Corrado – Vogliamo che i cittadini del Lazio tornino al voto per potere eleggere un governo di cittadini onesti che operi solo nell”interesse pubblico e non che continuino a esserci rappresentanti di interessi che sono quelli di Buzzi, Carminati e del sistema di Mafia Capitale. Le indagini dimostrano l”esistenza di un sistema trasversale partitico che coinvolge centrodestra e centrosinistra e coinvolge esponenti della giunta e del Consiglio regionale. Vogliamo che il presidente vada a casa e che la Regione sia governata da cittadini onesti. Noi siamo pronti al voto e a governare perche” laddove lo facciamo e” evidente che si puo” avere un governo onesto e di buon senso”. 

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